x

x

Vai al contenuto

Le guardie civiche fanno litigare un governo buono a nulla

Pubblicato il 27/05/2020 18:01 - Aggiornato il 27/05/2020 18:07

di Gianluigi Paragone.

Adesso non li conosce più nessuno: sono gli assistenti civici che avrebbero dovuto dare la caccia allo spritz-people. Sono bastate poche ore e il bando pubblicato dalla Protezione Civile dove si annunciavano 60mila posti come guardia civica per tenere a bada i cittadini dagli assembramenti viene messo in discussione, nonostante la soddisfazione domenicale del ministro Boccia fiero Savonarola del costume indisciplinato degli italiani. 

Piuttosto che preoccuparsi delle cose serie come la ripresa economica meglio dedicarsi alle supercazzole. Come la Guardia Civica fatta di volontari, percettori del reddito di cittadinanza o di cassaintegrati, al servizio del trio Conte-Boccia-Speranza, con la complicità dei sindaci e degli immancabili esperti sanitari. Dopo i decreti presidenziali e le conferenze stampa a reti unificate, ci mancavano i… balilla. (Per essere uno contrario ai pieni poteri, Conte non è poi messo così male.)

Ora, però, quel bando è sconosciuto ai più, confermando la pericolosa superficialità o dabbenaggine dell’esecutivo Conte, tutto chiacchiere e distintivo.  “Noi non ne sappiamo nulla, non siamo d’accordo”, tuonano nei Cinquestelle ai quali la parte degli gnorri riesce talmente bene che il povero sottosegretario Gianluca Castaldi non si accorge che la sua dichiarazione – “I cittadini devono controllare i politici” – arriva proprio mentre il ministro pentastellato della DjGiustizia Alfonso BonaFofò viene pizzicato dal Tempo a bordo di un bell’aereo blu sulla tratta Napoli-Roma con buona pace delle battaglie sugli sprechi di denaro pubblico. Dopo aver preferito Matteo Renzi a Nino Di Matteo che volete che sia un voletto di Stato pagato dai contribuenti: mica ci vogliamo perdere in queste quisquilie.

In attesa dunque delle ultime mosse cerchiamo di capire a cosa servirebbero questi assistenti civici, queste guardie civiche: in poche parole si tratta di volontari, disoccupati e beneficiari del reddito di cittadinanza a cui toccherà fare ciò che le forze dell’ordine hanno detto di non voler fare (e questo al Viminale lo sanno bene) al fine di non esasperare gli animi. Giustamente. Il tutto nasce ovviamente dalle denunce di assembramento che da giorni caratterizzano il brontolio del ministro Boccia e il piagnisteo di sindaci fintamente incazzati per le movide (si tratta di una incazzatura che spesso passa dopo la diretta facebook). Tra questi spicca il solito Beppe Sala, al quale ricordiamo che nei pressi dell’arco della pace da venti giorni un ristoratore di nome Paolo Polli sta facendo il digiuno della fame dopo le vergognose multe comminate dai suoi ghisa dopo un flash mob compostissimo: gentile sindaco, è troppo poco snob degnare cinque minuti del suo tempo a Paolo? O preferisce che nei prossimi giorni ci catapultiamo nel suo ufficio come Maometto che va alla montagna?

Gli assembramenti, dicevamo. Siccome il grosso delle forze dell’ordine non vuole passare il proprio tempo a fare i guardiani delle movide multando a destra e a manca, questori prefetti e sindaci non sanno come arginare ciò che ho definito il rinculo del lockdown, cioé la voglia di riprendersi la propria libertà. A polizia e carabinieri infatti è più che chiaro ciò che al governo sfugge: esasperare gli animi con multe e controlli rischia di provocare reazioni imprevedibili. Reazioni tra cittadini e reazioni tra commercianti, i quali si trovano stretti tra l’essere i controllori degli assembramenti e i controllati per gli assembramenti, con rischio multe annesso.

Non sapendo come fare, dunque, che si inventa il governo? La task force dei volontari, i balilla contiani, la guardia civica che dovrebbe controllare le distanze, spezzare gli assembramenti e magari far passare la voglia di uscire. Così quello che le forze dell’ordine vogliono scongiurare, di fatto lo farebbero questi cittadini volontari per modo di dire, col rischio di finire nel mezzo di tafferugli magari (quasi sicuramente) sprovvisti pure di copertura assicurativa. Complimenti!

Post Scriptum. A proposito di multe che sanno di assurdo, a Pavia le cronache raccontano di un ventenne multato di ben 400 euro per aver abbracciato in strada la propria fidanzata. Se anche avessero avuto tutte le ragioni del caso, non una esclusa, resto dell’idea che certi tutori dell’ordine pubblico andrebbero tenuti in ufficio perchè sicuramente farebbero meno danni.