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Le bugie di Sala: ordina il razionamento idrico ma il capo dell’acquedotto lo sbugiarda. Che vergogna

Pubblicato il 17/07/2022 13:58

La narrazione mediatica si è spostata in toto sulla siccità e sulla relativa crisi idrica. Il Nord Italia starebbe passando uno dei periodi più neri a memoria d’uomo e molti comuni hanno già dichiarato lo Stato d’emergenza. Già, ormai si vive solo di emergenze: la regione Lombardia ha emesso un’ordinanza con cui prescrive raccomandazioni necessarie per l’uso oculato dell’acqua potabile, avvisando di voler disporre anche lo stato di calamità naturale. Sala in prima fila con Milano. Insomma, dalla pandemia alla guerra, dalla lotta per il gas alla siccità, il collante è sempre solo uno: lo stato di eccezione.
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Sala dichiara lo Stato d’emergenza

Come riporta il blog di Nicola Porro in un articolo bomba, ad oggi, sono 175 i comuni lombardi che hanno già imposto divieti e regolamentazioni straordinarie sull’uso dell’acqua potabile. Milano compreso. Settimana scorsa, infatti, il sindaco Sala ha sottoscritto il provvedimento “Risparmio idrico e limitazioni per l’utilizzo dell’acqua potabile durante il periodo di siccità”. Peccato che, in realtà, per la seconda Capitale d’Italia non vi sia alcun rischio.
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L’altra verità del direttore dell’acquedotto

L’ingegnere Fabio Marelli, direttore dell’acquedotto meneghino, ha infatti specificato al blog di Porro che, in verità, il problema dell’approvvigionamento non riguardi il capoluogo né i 133 comuni della città metropolitana. Anzi, al contrario, “la situazione è sotto controllo. L’acquedotto si rifornisce dalla seconda falda, che è un serbatoio d’acqua molto grande, alimentato dal Ticino, dalle Prealpi e dall’Adda”. In realtà, il direttore spiega come la falda sia più che ottima, trovandosi “al livello più alto che si sia mai verificato dagli anni ’70 ad oggi. I prelievi industriali sono diminuiti e negli ultimi 40 anni la falda si sta riportando alla situazione che c’era tra fine ‘800 e inizi del ‘900. C’è molta acqua, Milano ne ha un surplus perché è nata in mezzo ai fiumi e ai fontanili”.
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Anche il Politecnico sbugiarda Sala

Molte le critiche contro l’ordinanza, a partire dai Verdi che dichiarano: “Stiamo facendo fare al verde un sacrificio che non ha alcuna utilità. Tutti i tecnici che abbiamo sentito la pensano così e gli ambientalisti sono allarmati”. Anche il Politecnico di Milano si è schierato contro il provvedimento. Attraverso uno studio, infatti, l’università ha certificato che pure nelle ipotesi più disastrose a livello ambientale e di siccità, il capoluogo lombardo non avrà problemi di acqua potabile da qui al 2050. Dunque, perché alimentare inutili allarmismi, che rischiano di generare altrettante paure infondate, irragionevoli ed immotivate? Le ragioni potrebbero essere molteplici e non propriamente virtuose, anche in virtù del fatto che l’accoppiata “allarmismo ed emergenze” ha dimostrato tutta la propria efficacia sulla manipolazione dell’opinione pubblica in tempo di pandemia.

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