Forse, come sostenuto da alcuni analisti, Christine Lagarde non è semplicemente adatta al ruolo che le è stato assegnato. O forse, come sospettato da più parti, dietro le mosse della governatrice della Banca centrale europea si nasconde la precisa volontà di favorire chi vuole relegare l’Italia a un ruolo debole all’interno dello scacchiere Ue. Un dubbio che sorge spontaneo di fronte agli ultimi sviluppi, con Piazza Affari che ha visto andare in fumo 21 milioni in una sola seduta. Tutta colpa delle tante, troppe gaffe di Lagarde. Tanto che c’è chi sostiene che la sua non sarebbe affatto improvvisazione, ma una perfida consapevolezza.

Sulle pagine della Verità, Franco Bechis ha raccolto le dichiarazioni di vari personaggi politici italiani, che si sono espressi sull’operato di Lagarde. Per il ministro della Lega Giancarlo Giorgetti “che Lagarde sia debole in comunicazione si sa, non è la prima volta. E la comunicazione per i mercati è cruciale”. Il viceministro alle Infrastutture Teresa Bellanova, di Italia Viva, pur sottolineando gli sforzi dell’Europa ha parlato di una “comunicazione inopportuna” da parte di Lagarde “che determina la paura delle Borse e che non aiuta”.

Per Luca Carabetta del M5S “si stanno sottovalutando le prospettive concrete di recessione”, con l’azione della Bce che, di fronte al complicarsi dello scenario internazionale con la guerra in Ucraina, “appare tardiva visto che i segnali economici esistevano già da tempo”. Secondo Osvaldo Napoli di Coraggio Italia la decisione di Lagarde “prima di azzerare l’acquisto dei titoli di Stato e poi di programmare l’aumento del tasso di sconto dell 0,25% è stato come portare un uno-due all’economia europea già alle prese con le conseguenze della guerra in Ucraina”. Non tutti, però, sono convinti che quelli di Lagarde siano semplici errori.

Per l’europarlamentare Carlo Fidanza di Fratelli d’Italia, per esempio, “serve chiarezza sul piano anti-spread per evitare manovre speculative a danno del nostro debito”. Opinione simile per il collega di partito Emanuele Prisco: “La politica Bce di aumentare i tassi può creare problemi alle nostre aziende aumentando il rischio di recessione”. Forse, insomma, non parliamo soltanto di errori dettati dall’inadeguatezza, quanto piuttosto dell’ennesimo disegno europeo per indebolire l’Italia, a tutto vantaggio dei Paesi egemoni dell’Unione Europea. A partire, ovviamente, dalla Francia.
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