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La fine del contagio? L’Italia brancola nel buio, il governo non dà risposte

Pubblicato il 31/03/2020 20:16 - Aggiornato il 31/03/2020 20:20

La domanda che sicuramente più di tutte in questi giorni ci stiamo ponendo è: “Quando tutto questo finirà?” Il biologo Giovanni Maga, capo di virologia del labolatorio molecolare del CNR di Pavia, in una intervista riportata da“Il manifesto” cerca di fare un po’ di chiarezza sul futuro. Non esistono criteri che consentono di stabilire quando un’epidemia è conclusa. Tuttavia, il piano nazionale antipandemia prevede di rimuovere le misure di contenimento in seguito alla valutazione dell’OMS. La valutazione dell’OMS viene effettuata sulla base di diversi criteri che dipendono dalla malattia stessa. Uno dei criteri presi più spesso in considerazione prevede di dichiarare un territorio libero trascorsi due periodi di incubazione senza nuovi casi. Per altre malattie è necessario solo che il numero di casi torni al numero che si osservava prima della epidemia. Ma in questo caso il Covid-19 prima dell’epidemia non esisteva.

Al di là del criterio che sarà adottato, fondamentale è basarsi sui dati, i quali attualmente non possono considerarsi sufficientemente informativi: “Con l’allentamento dell’emergenza sarà possibile estendere l’indagine epidemiologica ad una fetta più ampia della popolazione e programmare meglio le misure da adottare.” Le indagini epidemiologiche prevedono l’utilizzo sia dei tamponi che dei test, i quali ricercano in maniera mirata di individuare la presenza degli anticorpi nel sangue. I test sono utili perchè consentono di quantificare la portata dell’epidemia e di capire chi ha avuto il virus anche se non ha presentato i sintomi. Così sarà possibile identificare la fascia della popolazione cui potrebbe essere consentito di riprendere l’attività lavorativa. Non è ancora chiara però la durata dell’immunità. “Dobbiamo capire meglio le caratteristiche della risposta immunitaria contro il virus e i meccanismi di trasmissione, soprattuto per gli asintomatici”. Le persone guarite sono immuni a lugno termine?

Infine, Maga spiega: “Le misure saranno allentate gradualmente in maniera proporzionale al rischio di non fare ripartire nuovi focolai”. Altrimenti si rischierebbe di incorrere in un effetto Yo-Yo. Nel periodo di transizione bisognerà essere cauti e adottare un certo grado di distanziamento sociale. Una cosa è certa, per salvare vite e per ridurre a zero i contagi, la popolazione necessita degli strumenti adeguati che fin’ora non sono stati garantiti. Mascherine di protezione, respiratori e  tutti gli altri indispensabili presidi medici. Virologi e studiosi stanno dando risposte, ma lo Stato non indica quelli che sono i percorsi da intraprendere. Si devono individuare e avere ben chiare quelle che sono le procedure da seguire, già da adesso, per poter mettere nella condizione la Nazione di ripartire, di riprendere le attività senza compromettere la salute pubblica.