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“La famiglia va risarcita”: morì dopo il vaccino AstraZeneca, ora arriva la storica decisione del tribunale

Pubblicato il 24/05/2022 12:01

Per la prima volta in Italia, una famiglia avrà diritto a ricevere l’indenizzo previsto dalla legge 210 del 1992 per la morte di un parente a seguito della vaccinazione anti-Covid. Una sentenza storica, quella che stabilito un risarcimento in favore dei famigliari di Zelia Guzzo, insegnante di 37 anni deceduta a seguito di una trombosi celebrale successiva alla somministrazione del farmaco AstraZeneca. Una decisione commentata così dall’avvocato Valerio Messina: “Già i consulenti tecnici della Procura di Gela lo avevano accertato, adesso si aggiunge un ulteriore tassello, il riconoscimento dello Stato, quasi un’ammissione di responsabilità, che conferma il nesso causale tra la somministrazione del vaccino Astrazeneca e il decesso di Zelia, e procederà a risarcire gli eredi”.

Come raccontato dal Fatto Quotidiano, l’insegnante siciliana aveva ricevuto la prima dose il 1 marzo 2021 ed era poi morta nell’ospedale di Caltanissetta il 24 marzo. La procedura per l’indennizzo era stata però bloccata due volte: “Prima nell’ottobre 2021, dalla commissione del dipartimento militare di medicina legale di Messina, competente per rilasciare i pareri in ambito sanitario al ministero, perché ‘non esiste letteratura scientifica’ che consenta di ‘esprimere pareri riguardo la correlazione di eventuali danni e la vaccinazione Covid-19’, e che ‘a tutt’oggi non risulta essere obbligatoria’. Poi dal ministero che riteneva inammissibile il ricorso”.

Alla fine, però, il colpo di scena: “L’Ispettorato generale della sanità militare decide di annullare il verdetto per un ‘ulteriore definizione’ della pratica, ‘non appena perverranno ulteriori disposizioni delle superiori autorità’. La settimana scorsa (11 maggio), per la commissione militare risulta ‘appurata la sussistenza di nesso di causa tra la somministrazione vaccinale e gli eventi fisiopatologici che portarono al decesso della Guzzo’. Inoltre, ‘anche dalla disamina del rapporto sulla sorveglianza dei vaccini Covid-19, redatto dall’Aifa, è considerata plausibile l’associazione causale tra vaccino e suddetti eventi’. Un parere che ha trovato riscontro anche nella perizia dei consulenti del tribunale di Gela”.

La famiglia Guzzo riceverà quindi i 77 mila euro previsti dall’indennizzo. “Si tratta di una somma quasi ridicola, incongrua, che non potrebbe mai ripagare la perdita che hanno sofferto il marito e i familiari di Zelia, una donna di 37 anni che ha lasciato un bimbo di un anno e mezzo. Continueremo a chiedere che si faccia luce e giustizia” è stato il commento dell’avvocato Messina. Alla Procura di Gela resta aperto il fascicolo contro ignoti per omicidio colposo, per il quale i pm avevano chiesto l’archiviazione, respinta dal gip che ha chiesto di valutare altri profili “diversi dai sanitari”, ordinando di acquisire la “documentazione fornita da Astrazeneca” e le “circolari emesse dal ministero della salute” sulle vaccinazioni.

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