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La crisi spazza via le imprese: tra bar, ristoranti e hotel hanno già chiuso in 90 mila

Pubblicato il 11/09/2020 15:30

Mentre il governo annaspa dietro a profonde lacerazioni interne, sbandierando i soldi del Recovery Fund come panacea in grado di curare (con estrema calma, visto le tempistiche) tutti i mali, c’è un Paese che affonda e che non può aspettare che l’Ue inizi a farci arrivare i primi spiccioli, previsti per il 2021. Un’Italia fatta di saracinesche abbassate che rischiano di non risollevarsi più, di negozi deserti e imprese in difficoltà anche in quei luoghi dove, soltanto pochi mesi fa, i clienti impegnati a fare shopping erano una piacevole costante. Tante di quelle realtà, oggi, non esistono più: in 90 mila, per la precisione, hanno alzato bandiera bianca, sentendosi abbandonate al loro destino.

La crisi spazza via le imprese: tra bar, ristoranti e hotel hanno già chiuso in 90 mila

Un numero impressionante e che arriva dall’ultima stima nazionale realizzata da Confesercenti. 90 mila tra bar, hotel, bed and breakfast, negozi e ristoranti hanno chiuso i battenti, altri 600 mila si trovano in una situazione di forte difficoltà e potrebbero a loro volta sparire nel corso delle settimane che verranno. E poi un altro dato, forse ancora più spaventoso: mezzo milioni di imprese è pronto a tagliare dei posti di lavoro, a tempo indeterminato e non.

La crisi spazza via le imprese: tra bar, ristoranti e hotel hanno già chiuso in 90 mila

L’analisi Confesercenti è stata realizzata sulla base di un sondaggio sottoposto agli associati ed elaborato assieme a Swg: il 7 per cento delle attività commerciali, turistiche e di pubblico esercizio ha dichiarato di essere fallito, mentre quasi un’attività su due confessa di essere appesa a un filo sottile. Anche perché l’inverno non promette certo di migliorare le cose: i locali hanno potuto sfruttare, finora, spazi all’aperto per ritagliarsi più clienti, una risorsa preziosa che però verrà meno con l’arrivo del freddo. E i fatturati, a quel punto, potrebbero crollare definitivamente.

La crisi spazza via le imprese: tra bar, ristoranti e hotel hanno già chiuso in 90 mila

A soffrire sono oggi soprattutto le strutture extra alberghiere, che ormai rappresentano la gran parte dell’ospitalità turistica, e gli hotel. Dati confermati anche dalle rilevazioni dell’Istat: la quota di imprese che ha lamentato seri rischi operativi che ne mettono in pericolo la sopravvivenza nel 2020 è pari al 38%, ma risulta assai più alta in alcuni dei principali settori turistici. Salirebbe infatti, secondo il documento, al 57,8% nel ramo dell’alloggio, al 60% per quanto riguarda cultura, sport e intrattenimento e al 66,5% nella ristorazione. Le imprese più colpite sono quelle di minori dimensioni. Una crisi che, da Nord a Sud, non ha risparmiato nessuno.

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