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“Si è accasciato ed è morto in campo”. Tragedia nel mondo del rugby: il campione aveva solo 42 anni

Pubblicato il 25/10/2022 11:38

Continua la strage silenziosa di giovani morti per “malori improvvisi”. Non solo in Italia. Silenziosa per i media di Sistema, quelli completamente piegati alla narrazione a senso unico. Quelli che hanno incoraggiato le strategie di gestione della pandemia, che hanno avallato leggi liberticide e spinto la vaccinazione forzata e di massa nel mondo. Silenziosa in Italia per il Ministero della Salute e gli organi sanitari nazionali che stanno completamente ignorando quello che sta succedendo, forse timorosi di scoprire verità scomode. Eppure si continua a morire. Tanto, troppo. Come mai prima. I numeri sono sempre più impressionanti. E ormai in molti si stanno accorgendo di come ogni giorno, puntualmente, si hanno notizie di giovani che muoiono per un malore improvviso. Non solo da noi, ma in ogni parte del mondo. Quasi sempre uomini. L’ultimo caso balzato agli onori della cronaca – per la tragicità e per il destino beffardo – è quello di Javier Cardoso, un giocatore di rugby che amava molto il suo sport e che a 42 anni aveva deciso di dire basta, di finire la carriera di giocatore. (Continua a leggere dopo la foto)

Javier Cardoso, però, non è riuscito a farlo: nell’ultima azione della sua ultima partita è stato colto da un malore ed è morto poco dopo. Una storia incredibile, che ha gettato nello sconforto un’intera comunità. La tragedia si è consumata in Argentina, a pochi istanti dalla fine della partita tra la sua squadra, il Club Universitario Santa Fè, e il Gimnasia de Pergamino. “Alcuni suoi compagni di squadra, sconvolti, hanno raccontato che l’arbitro aveva detto loro che quella appena iniziata sarebbe stata l’ultima azione di quella partita. Un match maledetto. Cardoso all’improvviso si è accasciato al suolo. Il pallone era distante, nessun avversario era andato a contrastarlo: è finito a terra da solo in preda alle convulsioni”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il medico presente a bordo campo lo ha subito soccorso e ha fatto chiamare l’ambulanza. Immediato il trasporto all’ospedale di Iturraspe, ma i tentativi di rianimazione non sono andati a buon fine. Javier Cardoso è morto poco dopo. Sconvolto il mondo del rugby argentino. “La famiglia dell’Universitario – ha scritto il suo ultimo club su Instagram – vuole esprimere la sua profonda tristezza per la scomparsa di uno dei suoi giocatori, Javier Cardoso, grande compagno, eccellente amico e persona speciale. Siamo vicini alla sua famiglia in questo momento di dolore”. (Continua a leggere dopo la foto)

Perché così tante morti in ragazzi giovani che non avevano mai accusato alcun tipo di problema? E sportivi soprattutto, atleti iper controllati e con il cuore a posto. Perché? È bene che si faccia chiarezza il prima possibile. Perché i numeri stanno diventando davvero allarmanti. Lo si deve a Javier Cardoso e a tutti quelli prima di lui. Con la speranza che non ce ne siano ancora altri dopo.

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