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Scoppia discussione all’hub vaccinale, arrivano gli agenti. Il racconto di ItalExit Calabria

Pubblicato il 02/02/2022 08:32 - Aggiornato il 07/12/2022 18:14

Due cittadini di Vibo Valentia, lo scorso 26 gennaio, si sono recati all’hub vaccinale di Vibo Marina per sottoporsi all’inoculazione del farmaco anti-Covid. E lì è successo l’impensabile, con tanto di intervento delle forze dell’ordine. Il coordinamento regionale Italexit con Paragone–Calabria ha raccontato i fatti e esprime la propria solidarietà ai due malcapitati: “I due – si legge in una nota del Movimento – hanno preso contatto con il nostro coordinatore regionale, Massimo Cristiano, per registrare gli avvenimenti accaduti in loco. Questi ultimi hanno spiegato che alla loro richiesta di rilascio della prescrizione medica, come da normativa, si sono visti rigettare le proprie istanze dal medico vaccinatore di turno”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Il personale non ha potuto fare fronte poiché, secondo quanto riferito dai sanitari, questo tipo di prescrizione deve essere effettuata dal proprio medico di famiglia. Incassata la negativa, è nata quindi una discussione tra gli utenti e i sanitari che ha portato questi ultimi a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Come coordinamento Italexit con Paragone – continua la nota –, abbiamo rilasciato un comunicato nel quale abbiamo esposto come, in effetti, l’inoculazione dei sieri sia soggetta a prescrizione medica Rrl come stabilito dalle determine Aifa e dagli allegati in Gazzetta Ufficiale. I soggetti preposti al rilascio delle suddette prescrizioni sarebbero medici specialisti e centri ospedalieri ma in realtà, dal 27 dicembre 2020, è in atto una procedura per la campagna vaccinale che risulta essere esattamente il contrario di quanto la necessità di una prescrizione medica Rrl, invece, impone”. (Continua a leggere dopo la foto)

“I ‘vaccini’ non vengono in realtà inoculati dai ‘medici specialisti’ – si legge –, potendo qualunque medico essere designato come vaccinatore. Inoltre la prescrizione ai fini di prevenzione è una diretta, specifica, esclusiva e non delegabile competenza del medico, che impegna la sua autonomia e responsabilità e deve far seguito ad un’anamnesi circostanziata. Sappiamo poi che i cittadini vengono vaccinati a prescindere dal loro status anticorpale, esponendoli al rischio di complicazioni anche di carattere severo. Non meno importante – si legge ancora – è che il medico vaccinatore dovrebbe dichiarare alla persona che si presenta che le quattro sostanze non sono state autorizzate per la prevenzione dell’infezione da virus SARS-CoV-2, bensì per la sola prevenzione dello sviluppo della malattia”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude la denuncia di Italexit: “Non meno grave è che i vaccini non dovrebbero mai essere inoculati in contesti non attrezzati con tutte le garanzie del caso per l’applicazione di sostanze di questo genere, invece nei mesi scorsi abbiamo visto di tutto: inoculazioni in spiaggia, in discoteca, in autobus, con pizze e birre in omaggio, ecc. E’ arrivato il momento di recuperare un minimo di senso logico e di etica e, di conseguenza, rendersi conto che la situazione fino ad oggi è stata totalmente fuori controllo”.

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