Scontro vivace sulla manovra finanziaria tra due pesi massimi dei rispettivi partiti, il deputato di Italia Viva Luigi Marattin e Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo nazionale di Fratelli d’Italia. La manovra, declinata sotto tutti i punti di vista, era l’argomento della puntata di Omnibus su La7. Giovanni Donzelli ha trovato una insperata alleata nella stessa conduttrice, Gaia Tortora, mentre si parlava di manovra e Sanità. Citando i dati della Fondazione GIMBE, la giornalista ha dimostrato come le “promesse” poi disattese, quelle che Marattin ascrive all’attuale esecutivo, fossero un’abitudine di altri presidenti del Consiglio: ecco, dunque, il fact checking prodotto “al volo” da Gaia Tortora, che legge i dati in diretta: “2012-2013 Monti promessi 8 miliardi, erogati 0; 2014 Letta promessi 8,4 miliardi mai erogati; 2015-2017 Renzi promessi 16,6 miliardi mai erogati; 2018 Gentiloni 3,3 miliardi mai erogati”. Luigi Marattin, allora, ha provato un trabocchetto semantico: “Ma fatto sulla promessa è l’aumento mancato, non il taglio: sono due concetti grammaticalmente diversi”, invitando Donzelli a “imparare l’italiano”. Taglia corto, dunque, la stessa Gaia Tortora, che ribadisce l’autorevolezza dei dati GIMBE. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
#omnibus "Vuoi il fact checking e poi non lo accetti". "Impara prima l'italiano…", lo scontro tra #Donzelli e #Marattin @OmnibusLa7 #29dicembre https://t.co/iMbXTWWuxa
— La7 (@La7tv) December 29, 2022
Giovanni Donzelli, poi, ha elogiato il ministro della salute Schillaci, per le misure adottate sul Covid di ritorno dalla Cina: “È la persona giusta per guidare la sanità, la Repubblica vuol dividere l’Italia in due tifoserie”, riferendosi all’articolo odierno del quotidiano romano. Il titolo della prima pagina, infatti, parlava addirittura di “Governo No Vax”
Ma il lungo scontro sulla manovra è andato avanti per tutta l’intera trasmissione, su vari temi. Cosa fa il governo Meloni contro l’evasione? Lo chiede Marattin e l’esponente di Fratelli d’Italia si è fatto trovare pronto. La lotta alle multinazionali, anzitutto, che “sono le vere cause della grande evasione”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Penso – ha detto – alle grandi società delle slot, alle società dell’informatica o alle società che pagano le tasse all’estero. Quelle sono le grandi evasioni. Per lo Stato le difficoltà non derivano dall’idraulico che, quando arriva, ti chiede un pochino meno in fattura”. Nella Manovra di bilancio per la lotta all’evasione c’è il tentativo di “riappacificare il popolo italiano con lo Stato sul tema del Fisco”. Perché, “se l’italiano si fida dello Stato, è anche un modo per farle pagare le tasse”.
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