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Ilaria Capua: “Virus, la nuova pandemia sta arrivando”. Ancora allarmi sulla misteriosa “Malattia X”

Pubblicato il 19/03/2024 20:15

Quando a Davos hanno parlato della Malattia X, un morbo letale e sconosciuto che secondo i Padroni del Mondo ci scaraventerà in una nuova Pandemia, in molti si sono chiesti che cosa intendessero esattamente. Da allora, gli allarmi su questa misteriosa patologia si sono moltiplicati. Sempre con lo stesso schema: non si sa cosa sia, ma sicuramente arriverà. E la virologa Ilaria Capua, in un’intervista al Giornale, ha sposato esattamente la stessa linea. Una specie di parola d’ordine che passa di virologo in virologo. “Non sappiamo quando, né se si diffonderà per via respiratoria, sessuale o oro-fecale”, sentenzia la studiosa. “Ma ci sarà. Del resto nel secolo scorso ci sono state tre pandemie influenzali e poi c’è stato l’Hiv. Facendo i conti, le pandemie influenzali arrivano ogni 11-40 anni”. (continua dopo la foto)

Detta così suona un po’ vaga. Il Covid è terminato nel 2023, sommando i numeri forniti da Capua il prossimo allarme dovrebbe scattare fra il 2034 e il 2063. Non esattamente dietro l’angolo. Eppure, ad ascoltare medici e scienziati, sembra che dobbiamo vivere in costante tensione. Come se si aspettassero qualcosa a breve termine. Ora, che l’insorgere di nuove malattie faccia parte della storia del mondo lo sappiamo tutti. E l’umanità è sempre sopravvissuta a virus, batteri e retrovirus. Ma questa continua insistenza non aiuta certo a stare sereni. Capua ha parlato anche di un altro “spauracchio” che viene spesso agitato in questo giorni: la Dengue. Che, come abbiamo già avuto modo di scrivere, è una febbre emorragica diffusissima in alcune zone del Pianeta, soprattutto in Sud America. Ma anche se ultimamente si è registrato un alto numero di casi, non è né nuova, né “apocalittica”. Chi vive da quelle parti, salvo rarissimi casi, la prende più volte nel corso della propria esistenza. E senza che questo abbia mai fatto temere chissà quali disastri. (continua dopo la foto)

Per intenderci, nel 2022 i casi di Dengue sono stati 2.812.204 e i decessi 1.290. Cioè una percentuale dello 0,04%! E nella maggior parte delle volte, la guarigione avviene in modo quasi asintomatico. Eppure, di tanto in tanto se ne parla come se fosse un tremendo flagello. Bontà sua la Capua ci informa che “avere paura della Dengue non serve”. Ma non cita i dati di letalità, che basterebbero per far vivere tutti tranquilli. “Serve invece”, prosegue la studiosa, “una lotta con tutti i crismi contro le zanzare, a cominciare dalla zanzara Tigre, veicolo del Virus. Le istituzioni devono provvedere a bonifiche e disinfestazioni e i cittadini devono evitare situazioni che favoriscano la diffusione delle zanzare. E poi vanno utilizzati i repellenti, assolutamente”. Tutte cose che, lo diciamo sottovoce, facevamo già, perché le zanzare sono fastidiose a prescindere. Ma questo modo di dare le informazioni continua a lasciarci molto perplessi.

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