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Il Piano Estate è già un flop: manca il personale e ai ragazzi non interessa

Pubblicato il 10/05/2021 09:50

Il Piano Estate presentato dal governo, quello che dovrebbe far proseguire didattica e momenti di incontro e socializzazione anche durante i mesi solitamente dedicati alle vacanze, è partito come peggio non si potrebbe. Con Draghi & co. a vantarsi per la rivoluzionaria trovata e con il mondo dell’istruzione che, invece, sempra tutt’altro che entusiasta della trovata. Stando all’ultimo sondaggio realizzato da Tecnica della Scuola e Orizzonte Scuola, pubblicato sulle pagine del Fatto Quotidiano, i presidi hanno già mostrato allarmismo per i ritardi, mentre i docenti non sembrano affatto pronti a rimboccarsi le maniche per dare il proprio contributo.

Il Piano Estate è già un flop: manca il personale e ai ragazzi non interessa

E se le segreterie rischiano di non riuscire a preparare per tempo le carte, nemmeno gli studenti sembrano particolarmente allettati dall’idea di andare a scuola anche nei mesi che vanno da giugno a settembre: stando alla rilevazione, soltanto 1 su 10 si è infatti detto interessato. A completare il quadro non sono mancate le prime perplessità dei sindacati, che in un incontro con il ministero dell’Istruzione hanno chiesto chiarezza sui finanziamenti per l’acquisto di beni e servizi e una semplificazione delle procedure per l’accesso al piano, visti i tempi stretti.

Nelle scorse ore era stato il presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio, Mario Rusconi, a puntare il dito contro il Piano Estate sottolineando i ritardi nella presentazione: “Il personale Ata è ridotto e si ritroverà, tuttavia, a doversi sobbarcare un lavoro immane. E quando i dirigenti andranno in ferie che li sostituirà? Nel nostro Paese manca un management che possa agire in queste situazioni senza caricare una sola persona di uno sforzo considerevole”. Per non parlare, poi, dei tempi per aderire ai bandi: “Le scuole avranno tempo solo fino al 21 maggio. C’è il rischio che questi soldi non vengano utilizzati perché proprio gli istituti del Sud (che hanno segreterie particolarmente sguarnite) non riescano ad arrivare in tempo con un progetto”.

Altro nodo è quello dei collaboratori scolastici, il cui utilizzo è previsto, stando al Piano presentato dal governo, per tutta l’estate o quasi. Peccato, però, che molti di loro siano precari con contratti a termine, in scadenza il prossimo 30 giugno, e che difficilmente potranno essere utilizzati per dare manforte agli insegnanti che, di contro, hanno già espresso contrarietà di fronte all’idea di continuare a lavorare con gli studenti anche nel corso dei prossimi mesi.

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