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Il governo nel caos: scontro con le Regioni su coprifuoco, spostamenti e zone rosse

Pubblicato il 02/11/2020 10:12 - Aggiornato il 02/11/2020 10:13

Una giornata intera di discussioni, liti, tentativi disperati di pacificazione alla ricerca di un’intesa definitiva che, alla fine, non c’è stata. Giuseppe Conte è un premier sempre più isolato, a capo di un governo dalle mille crepe e dalle poche, pochissime certezze. Senza ancora un’idea sul da farsi: Lockdown sì o no? Ulteriori limitazioni ed eventualmente quali? E soprattutto, a chi tra esecutivo e Regioni il gravoso onere di prendere provvedimenti? Tutte domande frullate nella testa del presidente del Consiglio per l’intera giornata di domenica 1 novembre, tra una telefonata e l’altra, in un crescendo continuo di tensioni.

Il governo nel caos: scontro con le Regioni su coprifuoco, spostamenti e zone rosse

Conte aveva provato a far passare innanzitutto la linea delle zone rosse territoriali, da istituire zona per zona a seconda dell’andamento della curva dei contagi. Ipotesi respinta subito dai governatori: De Luca ha risposto invocando il lockdown, Fontana ha chiarito di accettare soltanto misure a livello nazionale. La discussione si è poi spostata sul coprifuoco (18 o 20), sul blocco della mobilità tra Regioni, sullo stop ai centri commerciali nei weekend e sulla chiusura dei giochi all’interno di bar e tabaccherie. Ancora una volta, i presidenti di Regione concordi: decida il governo, con provvedimenti validi per tutti. Noi, la patata bollente non la teniamo in mano.

Il governo nel caos: scontro con le Regioni su coprifuoco, spostamenti e zone rosse

Si è andati avanti così, con Conte e i suoi ministri a cercare di far passare la linea di interventi mirati per i singoli territori e i governatori a invocare, invece, misure generali, più facili da spiegare ai cittadini. Il tutto mentre Toti, con un tweet diventato subito virale, invocava limitazioni per la popolazione anziana e più a rischio attirandosi contro le ire di utenti e colleghi. Stesso copione per la scuola: i presidenti di Regione hanno chiesto al governo di assumersi le responsabilità di uno stop nazionale, il titolare degli Affari Regionali Francesco Boccia ha tentato disperatamente di far passare l’idea che i provvedimenti vadano legati all’indice di trasmissione di ogni singola Regione.

Il governo nel caos: scontro con le Regioni su coprifuoco, spostamenti e zone rosse

Alla fine, nonostante le trattative a oltranza, tutto rinviato. La linea che si va delineando è quella di misure nazionali uguali per tutti con restrizioni però più dure nelle Regioni che si trovano più in difficoltà. Gli italiani, bombardati dalla fuga di notizie sulle trattative in corso, hanno faticato a non perdere la pazienza, tra scatti in avanti e rapide retromarce dell’esecutivo. Il caos, al solito, la fa da padrone. Si attende nelle prossime ore la fine del teatrino, l’ennesimo. Con la consapevolezza che nuovi colpi di scena sono dietro ogni angolo.

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