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Il giorno della grande parata militare russa è arrivato. Ecco cosa ha detto Putin a tutti i presenti

Pubblicato il 09/05/2022 16:59

Il giorno è arrivato. La Russia si appresta ad assistere alla grande parata militare che ogni anno viene celebrata il 9 maggio, in ricordo della vittoria contro la Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale. Come ci si aspettava, il presidente Vladimir Putin ha parlato anche degli sviluppi della guerra contro l’Ucraina, richiamando a quei temi che, ormai, sono ben noti ai più, aggiungendo però anche qualche altro spunto interessante.
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La Nato minaccia per i confini russi

«La Nato creava una minaccia ai nostri confini», ha dichiarato Putin, sottolineando come l’intervento sia stato «preventivo». Rivolgendosi poi alle forze armate impegnate al fronte, il Presidente della Federazione Russa ha detto: «Voi combattete per la sicurezza patria e per il futuro affinché non ci sia posto nel mondo per i criminali nazisti». Sempre caldo, dunque, il tema della denazificazione dell’Ucraina, con chiaro riferimento ai battaglioni neonazisti come l’Azov.
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Stamattina l’inizio della parata militare

Le celebrazioni della parata sono iniziate alle 9, con la parata militare sulla Piazza Rossa di Mosca. Sono 11 mila i soldati scesi in piazza, con l’aggiunta successiva di altri carri armati ed attrezzature militari. Sono otto, invece, i jet da combattimento incaricati di disegnare la lettera “Z” nel cielo, simbolo ormai ufficiale dell’operazione militare della Russia in Ucraina.
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Il discorso di Putin

Vladimir Putin ha prima salutato tutti i veterani presenti, per poi rivolgersi a tutti i militari ed i presenti in piazza: «Compagni ufficiali, sottoufficiali, compagni, generali e ammiragli, mi congratulo con voi per il 77esimo anniversario della grande vittoria. Anche ora in questi giorni voi combattete per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria. La Russia è sempre stata favorevole alla creazione di un sistema indivisibile per la sicurezza, ma la Nato non ha voluto ascoltarci. Alla fine dello scorso anno l’Occidente stava apertamente preparando un attacco al Donbass e alla Crimea, a Kiev c’erano richieste di armi nucleari che creavano una minaccia inaccettabile proprio al nostro confine».
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L’occidente responsabile della guerra

Il Presidente russo ha poi continuato la sua esposizione dei fatti, alludendo alla responsabilità della Nato nell’istigazione al conflitto: «L’Occidente preparava una invasione di nostri territori, una operazione preventiva, necessaria e giusta». Putin ha poi sottolineato di aver chiesto ai Paesi della Nato un accordo, basato sulle garanzie di sicurezza, chiosando poi in modo netto: «Non siamo stati ascoltati. L’aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta. Una delegazione di veterani americani della Seconda guerra mondiale avrebbe voluto venire a Mosca per partecipare alle celebrazioni per la sconfitta del nazismo, ma è stato loro vietato di farlo».
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Nessuna mobilitazione

Fino ad oggi erano molte le speculazioni sul fatto che Putin avrebbe potuto ordinare una mobilitazione generale (o parziale) dei soldati lunedì. Il Cremlino, però, aveva già respinto queste illazioni, definendole banali “sciocchezze”. Finora nessuna notizia in tal senso. Come si poteva immaginare, nessun capo di Stato straniero presenzierà quest’anno come ospite della parata. Un momento che, certamente, rimarrà simbolico vista la delicata situazione in corso.

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