Con la primavera alle porte, potrebbe essere ormai vicina una nuova offensiva Russa in Ucraina. E la situazione, per l’esercito di Kiev, non è per nulla favorevole. Tanto che sono stati gli stessi ufficiali ucraini a lanciare l’allarme. Secondo i militari, la Russia molto probabilmente sarà in grado di “penetrare la linea del fronte e di distruggerla in alcune sue parti”. A peggiorare la situazione, il gap degli armamenti, nettamente favorevole alle truppe di Putin. Tanto che i più pessimisti, nelle file dell’esercito di Zelensky, temono che ormai per l’Ucraina “ci sia poco da fare”. Kiev non possiede tecnologie sufficienti a contrastare le truppe che Mosca sta armando. (continua dopo la foto)
Sembrerebbe dunque che la guerra stia giungendo allo snodo decisivo. Nonostante gli sforzi occidentali, senza un costante rifornimento di mezzi l’Ucraina potrebbe essere costretta a cedere. E nemmeno l’invio di nuovi armamenti offre alcuna certezza di una possibile resistenza agli attacchi sovietici. Sul conflitto pesa anche l’incognita Trump: se venisse eletto Presidente, il tycoon americano con ogni probabilità taglierebbe gli aiuti a Kyev. Un pericolo che la Nato vorrebbe contrastare garantendo un pacchetto di aiuti militari quinquennali da 100 miliardi di dollari, come riferito dai vertici dell’Alleanza al Financial Times. La proposta è stata avanzata dal segretario generale della Nato Stoltenberg, e verrà discussa dai ministri degli Esteri dei Paesi dell’Alleanza oggi a Bruxelles. Ma anche se passasse, il piano non potrebbe procedere con la stessa velocità degli eserciti. (continua dopo la foto)
La situazione, a ben guardare, potrebbe essere giunta a un punto di non ritorno. Zelensky è tornato a invocare immediati aiuti occidentali. “La Russia sta devastando città e villaggi in tutta l’Ucraina”, ha denunciato il Presidente in un post su X. “Ed è implacabile nel bombardare le zone di frontiera e di prima linea”. Secondo Zelensky, ciò non sarebbe possibile se l’Ucraina ricevesse subito sistemi di difesa affidabili. Ma se gli aiuti non arriveranno, sempre che siano sufficienti, l’Ucraina sarà costretta a cedere terreno. Non solo il fronte, ma anche le grandi città potrebbero crollare. E a quel punto sarebbe difficile immaginare un prolugamento del conflitto, a meno di un intervento diretto della Nato che, però, scatenerebbe un conflitto globale. L’unica alternativa logica, sembrerebbe quella dell’apertura di negoziati che portino alla fine della guerra. Un negoziato che, viste le circostanze, penderebbe tutto a favore della Russia.
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