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Il cashback non decolla: i numeri che certificano il flop del governo

Pubblicato il 02/01/2021 11:26 - Aggiornato il 02/01/2021 11:28

Chi aveva creduto ancora una volta alle sirene giallorosse, quelle che annunciavano trionfanti l’operazione cashback come un modo per aiutare le famiglie in difficoltà e allo stesso tempo portare avanti la lotta all’evasione fiscale, finiranno per rimanere ancora una volta delusi. A dare il peso del flop dell’iniziativa sono, infatti, i numeri: 5,8 milioni di cittadini italiani hanno aderito sotto le festività natalizie, maturando un risarcimento potenziale di 200 milioni di euro, ovvero 35 euro a testa in media. Un totale ben distante dai 150 euro promessi dal governo.

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E d’altronde non potevano pesare sulla riuscita del piano le difficoltà create dallo stesso esecutivo: in tempi di ferree restrizioni, con l’intero Paese diventato a intermittenza zona arancione o rossa a seconda dei giorni in calendario, la corsa ai negozi ha subito ovvi rallentamenti. Per non parlare, poi, delle problematiche legate al funzionamento dell’app Io, che ancora una volta ha dimostrato di non essere ancora pronta per gestire operazioni così imponenti. Infine, alcuni strumenti di pagamento sono stati tagliati fuori dal piano, vedere per credere le difficoltà riscontrate nelle transazioni contactless.

Il risultato finale, così, non è stato certo dei migliori: secondo i dati pubblicati dal Messaggero, soltanto il 60% di chi ha scaricato l’app Io ha poi aderito al programma anti-evasione. Un flop che è una bocciatura forte a un governo deciso comunque a proseguire lungo la strada tracciata, male, in queste settimane, tanto da aver già destinato una parte dei soldi del Recovery Fund alla promozione dei pagamenti digitali. Al cashback, stando all’ultima versione del piano, sarebbero destinati addirittura 4,75 miliardi di euro. Eppure la bontà dell’intuizione del governo sembra in discussione, visti i risultati.

E d’altronde non sono mancate critiche da parte di chi ritiene insufficienti gli sforzi dell’esecutivo. Secondo Confesercenti, per esempio, i 150 euro promessi non sono sufficienti a spingere gli italiani ad abbandonare il contante. I tempi, inoltre, sono troppo lunghi: chi ha partecipato al cashback sotto le feste riceverà i risarcimenti a febbraio, nella speranza che stavolta le procedure non subiscano intoppi. Chi non ha effettuato almeno 10 diversi acquisti, bene ricordarlo, non avrà invece diritto ad alcun rimborso.

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