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“Incastrata con la testa in un macchinario.” L’atroce morte della giovane operaia: “Emergenza morti sul lavoro”

Pubblicato il 15/11/2023 08:45 - Aggiornato il 15/11/2023 08:48

Incastrata in un macchinario e poi schiacciata, all’altezza della testa. Una morte orribile quella della giovane Grishaj Anila, operaia di origini albanesi morta a soli 26 anni per un drammatico incidente nella fabbrica di surgelati per la quale lavorava a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso. L’ennesimo episodio, terribile, in un’Italia dove si continua a morire mentre si svolge la propria professione, nel silenzio di tutti. Stando a quanto ricostruito dal Messaggero, pare che per cause ancora da accertare il macchinario dell’imballaggio, sul quale la ragazza stava operando, l’avrebbe improvvisamente colpita, schiacciandole le vertebre cervicali. (Continua a leggere dopo la foto)
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Una tragedia alla quale sono seguiti anche momenti di tensione all’esterno dell’azienda, con i famigliari allontanati dai carabinieri. Un episodio che ricorda molto da vicino un altro, quasi analogo: la morte di Luana D’Orazio, l’operaia 22enne, mamma di un bambino, morta stritolata dentro un orditoio nel 2021, a Prato, durante il turno di lavoro nella ditta tessile che l’aveva assunta come apprendista. (Continua a leggere dopo la foto)

La morte della giovane Grishaj Anila non è stato, purtroppo, l’unico episodio drammatico andato in scena nelle scorse ore. Un altro operaio di 59 anni è infatti deceduto in un incidente sul lavoro che si è verificato all’interno del polo chimico di Ravenna. L’uomo, per cause ancora da chiarire, è stato colpito da un escavatore mentre lavorava all’interno di un cantiere. (Continua a leggere dopo la foto)

A Sedigliano, in provincia di Udine, un giovane è rimasto invece gravemente ferito dopo essere stato schiacciato dagli pneumatici di un mezzo pesante in manovra ed è stato portato con un volo in ospedale.

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