x

x

Vai al contenuto

Lo strano caso del governo Conte: senza deleghe e senza poteri viceministri e sottosegretari

Pubblicato il 06/02/2020 16:08

Dopo l’approvazione della legge di Bilancio (poco prima di Natale), del governo non abbiamo più avuto notizie. Prima ha aspettato le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, poi ha affrontato l’emergenza Coronavirus e ora temporeggia tra un vertice e l’altro per mettere tutti d’accordo sul da farsi. E mentre Crimi (al posto di Di Maio), Zngaretti, Renzi, Speranza e Conte litigano per trovare la nuova quadra, lo stallo del governo viene certificato da un dato abbastanza eloquente. Come spiega Stefano Rizzuti su Fanpage, in quasi tutti i ministeri principali, “ancora oggi – a quasi cinque mesi dal giuramento – viceministri e sottosegretari non hanno ricevuto le deleghe. Niente deleghe, niente poteri e niente responsabilità. In sostanza molti esponenti del governo non hanno ancora alcun ruolo reale, almeno non ufficialmente riconosciuto”.

Parliamo di ministeri chiave come l’Economia, l’Interno o gli Esteri. Qui, infatti, ci sono viceministri e sottosegretari che ufficialmente non possono neanche ricoprire il loro ruolo, non potendo ufficialmente fare le veci dei ministri di riferimento. “E così – scrive Rizzuti – non possono neanche firmare provvedimenti che riguardano le loro competenze specifiche, che in alcuni casi non sono state neanche assegnate in via informale. Ad oggi sono molti i ministri che non hanno ancora affidato le deleghe a vice e sottosegretari.

Agli Esteri, dove c’è Luigi Di Maio, i sottosegretari (tra cui alcuni viceministri) sono Emanuela Del Re, Marina Sereni, Manlio Di Stefano, Ricardo Antonio Merlo e Ivan Scalfarotto. Alcuni sono stati confermati rispetto allo scorso governo, come Del Re e Di Stefano: per loro le deleghe dovrebbero essere le stesse. Anche se ancora non è arrivato il decreto e non possono ancora esercitarle. Stesso discorso all’Interno, dove il ministro Luciana Lamorgese non ha ancora formalmente conferito le deleghe a Vito Crimi, Matteo Mauri, Carlo Sibilia e Achille Variati”.

“Ancora più confusa la situazione all’Economia, dove Roberto Gualtieri aveva promesso di affidare le deleghe in questa settimana, ma ancora non è arrivato il decreto. Qui i malumori sono palesi e la confusione, su alcune competenze, è ancora più marcata. Non cambia la situazione al ministero dello Sviluppo economico, guidato da Stefano Patuanelli. Nessuna delega neanche da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli. Altro ministero senza deleghe è uno di quelli più sotto stress in questo periodo, quello della Salute guidato da Roberto Speranza”.

Ti potrebbe interessare anche: Sanremo, quanto ci costi: da Fiorello a Benigni passando per la trattativa (serratissima) per Georgina