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Gli italiani bocciano il governo: oltre la metà è contraria al coprifuoco alle 22

Pubblicato il 29/04/2021 12:34 - Aggiornato il 29/04/2021 23:02

Di fronte a un governo che continua a tenere gli italiani chiusi in casa, limitando gli allentamenti delle restrizioni al minimo e incapace di adottare delle misure economiche che aiutino davvero le famiglie in difficoltà ad arrivare a fine mese, la rabbia degli italiani continua a crescere. Come dimostrato dalle proteste di tante categorie di lavoratori, che in queste settimane hanno deciso di alzare la voce per far sentire le proprie ragioni a chi continua a ignorarli. E come testimoniato ora anche dai sondaggi, che bocciano la linea di Draghi e Speranza.

Gli italiani bacciano il governo: oltre la metà è contraria al coprifuoco alle 22

A tenere banco, da diversi giorni, è in particolare il tema del coprifuoco, l’orario di rientro obbligato in casa che suona come una beffa per le attività che, con il ritorno in zona gialla, potranno tornare sì a funzionare ma in maniera ancora estremamente limitata. Su tutti i ristoratori, che faticheranno a lavorare a cena a causa dell’obbligo di sfruttare solo gli spazi all’esterno del locale ed entro un orario compatibile con il ritorno nella propria abitazione dei clienti, fissato ancora per le 22. Secondo l’ultimo sondaggio Ipsos realizzato per DiMartedì, un passaggio che gli italiani bocciano in pieno.

La rilevazione, pubblicata sul Corriere della Sera, evidenzia infatti come la maggioranza dei cittadini sia contrario allo stop alle dieci di sera: il 30% sostiene che l’orario di rientro andrebbe almeno posticipato alle 23, mentre un altro 22% si è detto favorele all’abolizione totale del coprifuoco. Complessivamente, quindi, il 52% degli italiani si dice scontento di dover tornare a casa entro le dieci di sera e critica il governo per la decisione di confermare la norma.

Sempre secondo il sondaggio dell’istituto di Nando Pagnoncelli, a dominare tra gli italiani è il pessimismo nei confronti dei mesi che verranno. Abituato a governi che ricorrono sistematicamente alle chiusure e alle restrizioni come unica arma contro la pandemia, il 50% degli intervistati si è detto infatti sicuro che gli allentamenti “dureranno poco, in breve riprenderanno ad aumentare i contagi e si tornerà a chiudere”.

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