x

x

Vai al contenuto

“Ho sentito le urla, ecco cosa ho fatto”. Giulia Cecchettin, il giallo del testimone: cosa è successo quella notte

Pubblicato il 22/11/2023 11:31
Giulia Cecchettin testimone carabinieri

Continuano a emergere nuovi dettagli intorno alla tragedia dell’uccisione di Giulia Cecchettin. E questo ultimo dettaglio scotta davvero. Marco Musmeci, che vive davanti al parcheggio dove Filippo Turetta avrebbe accoltellato e aggredito la ragazza, sabato sera si stava fumando una sigaretta in balcone quando ha sentito urlare “mi fai male, aiuto!”. Stando a quanto riferito da lui stesso, ha subito chiamato i carabinieri per segnalare la cosa. “Non posso dire altro – ha detto il testimone, stando a quanto riportato dal Quotidiano autonomo del Trentino Alto Adige -. Tutto quello che dovevo dire l’ho detto alle forze dell’ordine e ai familiari di Giulia”. Quello che quindi ora tutti si chiedono è cosa sia successo e perché i carabinieri non sono intervenuti subito. Giulia, infatti, sarebbe stata aggredita la prima volta a 150 metri da casa sua, a Vigonovo. Lì sono sono state trovate tracce di sangue e la lama di un coltello. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Ci rubano anche gli infermieri. ecco il Paese che li vuole e quanto offre. “Pagati a peso d’oro”

Stando sempre a IlT Quotidiano, quando i carabinieri sono arrivati, la macchina di Filippo Turetta già non c’era più. Aveva percorso meno di 10 km per raggiungere la zona industriale di Fossò, in via Quinta Strada. “Proprio qui – si legge nell’articolo – ci sarebbe un secondo testimone che potrebbe aver assistito all’aggressione di Giulia, si tratterebbe di un addetto alla sorveglianza dello stabilimento di Dior che da dentro la guardiola avrebbe assistito alla scena e sentito la urla della giovane. La guardiola infatti è presidiata tutte le notti”. La notizia è confermata – dice IlT Quotidiano – da fonti accreditate. (Continua a leggere dopo la foto)

Le stesse fonti riferirebbero inoltre “che sarebbe stato proprio lui a riferire ai carabinieri che Giulia urlava ‘mi fai male'”. Le telecamere a circuito chiuso che hanno registrato la scena infatti non hanno audio e non puntano direttamente sulla strada pubblica ma sul parcheggio di Dior e hanno quindi ripreso la scena parzialmente. Due testimoni, dunque. E ora le autorità cercheranno di capire se anche i carabinieri hanno svolto correttamente tutte le procedure.

Ti potrebbe interessare anche: “Sputi alla Meloni”. Poi strumentalizza la morte di Giulia: la nuova guru della sinistra fa scoppiare la rissa (VIDEO)