x

x

Vai al contenuto

“Il Covid diventerà un raffreddore. Ecco quando”. Parla l’esperta inglese

Pubblicato il 25/09/2021 09:10

In Italia il governo sta facendo di tutto per mantenerci in emergenza permanente, e sotto sotto spera di riuscire in questo giochino il più a lungo possibile. Nel Regno Unito, invece, hanno iniziato a ragionare sulla fine del Covid e sulla ripresa definitiva. E gli esperti inglesi rivelano un certo ottimismo: il Sars-CoV2 finirà con il diventare un normale raffreddore. A sostenerlo non è un passante qualunque ma Sarah Gilbert, la scienziata il cui lavoro ha contribuito alla realizzazione del vaccino AstraZeneca. Ecco cosa ha detto durante una conferenza alla Royal Society of Medicine, ripresa dal sito di Nicola Porro. (Continua a leggere dopo la foto)

La Gilbert ha spiegato che “non c’è motivo di pensare che nascerà un versione più virulenta” rispetto alla variante Delta: il virus deve comunque interagire con il recettore delle cellule e “se cambia troppo la sua proteina spike, tanto da non poter interagire con quel recettore, allora non sarà in grado di entrare più nella cellula”. Anche per questo, la scienziata prevede che Sars-CoV-2 ben presto farà la fine dei normali raffreddori o dei virus dell’influenza. (Continua a leggere dopo la foto)

Più cresce l’immunità della popolazione (“i virus diventano meno virulenti se circolano più facilmente”), minore sarà l’effetto del morbo su tutte le fasce di età. “Tendiamo a vedere una lenta deriva genetica del virus e ci sarà un graduale sviluppo dell’immunità nella popolazione, come per tutti gli altri coronavirus stagionali”, ha spiegato la docente di vaccinologia all’Università di Oxford e co-fondatrice di Vaccitech. (Continua a leggere dopo la foto)

“Viviamo già con quattro diversi coronavirus umani a cui non pensiamo mai molto e alla fine Sars-CoV-2 diventerà uno di quelli. Bisogna solo capire quanto tempo ci vorrà per arrivarci e quali misure dovremo prendere nel frattempo per gestirlo”. Quando? Sir John Bell, professore di medicina all’Università di Oxford, sostiene che il Regno Unito ha già “passato il peggio” e tutto dovrebbe risolversi una volta passato l’inverno.

Ti potrebbe interessare anche: Vaccini, i conti non tornano: le incongruenze dei rapporti Aifa