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Giarrusso: “Di Maio ipocrita e traditore: pensa solo alla poltrona. È un piccolo democristiano”

Pubblicato il 01/06/2021 16:32

Michele Mario Giarrusso è uno che quando parla non sta tanto a badare alla forma, quel che conta è il concetto. E in un’intervista rilasciata al Foglio di concetti ne ha fatti passare molti, uno su tutti: “Di Maio è un traditore”. Espulso dal Movimento 5 Stelle ad aprile del 2020, è passato nell’immaginario comune come il più giustizialista del M5S. Ed è per questo che è andato su tutte le furie quando ha letto la lettere di Di Maio al Foglio in cui faceva mea culpa per “la gogna mediatica” contro il sindaco del Pd di Lodi, assolto qualche giorno fa. (Continua a leggere dopo la foto)

Giarrusso, avvocato catanese di 56 anni, inizia la sua conversazione con il giornalista Simone Canettiere mettendo subito le cose in chiaro: “La fermo subito: Di Maio è un ipocrita, un traditore. Ha tradito tutto quello che era il M5s pur di assicurarsi una poltrona, lavora per se stesso”. Sul caso dell’ex sindaco di Lodi Simone Uggetti, Giarrusso taglia corto: “È un’assoluzione sub iudice. Quello di Di Maio è stato un atto ignobile”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi Giarrusso attacca ancora l’attuale ministro degli Esteri: “Insieme a Luigi non ho mai fatto battaglie. Nemmeno con dj Fofò, uno che non conta e non passa, come si dice dalle mie parti. Un ex ministro della Giustizia, una mera controfigura. Di Maio è un piccolo democristiano campano, guidato da Vincenzo Scotti. Una guida che ormai è emersa ed è chiara a tutti”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Giarrusso parlando proprio della sua vocazione giustizialista: “Il mea culpa lo faccio nei confronti degli elettori che ci votarono nel 2018. Io sono stato sempre in buonafede. La gente voleva il cambiamento ed era affamata di onestà. Il gesto delle manette ai parlamentari del Pd? C’erano provocazioni continue erano tutti assiepati intorno a me. Lo rifarei? Con il senno di poi è difficile da stabilire. Non cascherei nelle provocazione, forse”. Una sola cosa però è certa: “Se dovessi incontrare Di Maio non gli parlo. È traditore”.

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