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Ghali in preghiera alla Mecca. “Grato a Dio”. I commenti sui social (e perché proviamo un po’ di invidia)

Pubblicato il 08/04/2024 13:57 - Aggiornato il 08/04/2024 14:44

Sono belle e suggestive le foto che ritraggono il noto rapper Ghali, nato in Italia da genitori di origini tunisine e fresco partecipante al Festival di Sanremo, colto nell’atto di pregare durante un pellegrinaggio alla Mecca in occasione della fine del Ramadan. “Il Ramadan”, aveva scritto il cantante all’inizio del mese di digiuno, “è il momento giusto per vivere la gratitudine che ho per Dio, per tutta la gente che in questo Paese ha dimostrato di saper stare dalla parte giusta e grazie alla quale non mi sono mai sentito solo”. La foto e la testimonianza di Ghali hanno provocato reazioni non solo fra i suoi fan, e anche da parte della stampa. “Finché professa amore va bene qualsiasi Dio”, ha scritto un utente sui social. “Io non sono credente ma apprezzo la sua testimonianza di fede. Mi ha colpito molto”, ha commentato un altro internauta. Ed è forse questo il post più significativo da cui partire. (continua dopo la foto)

Perché, come ha scritto Giannino della Frattina in un bell’articolo pubblicato su Il Giornale, “lui è indubbiamente bello, la foto è bellissima e il primo sentimento che si prova è una sana invidia”. Questo perché “mentre noi ci estenuiamo in interminabili dibattiti” sull’opportunità di concedere un giorno di festa agli studenti di una scuola in occasione del Ramadan, “lui con una sola potentissima immagine trasmette tutta l’energia e la sacralità dell’adesione a una religione e ai suoi precetti”. Per Della Frattina l’esempio è ancora più significativo perché non proviene da un religioso o da un insegnante ma da un giovane, idolo dei giovani. Che rimette la spiritualità al centro di un dibattito che, in un certo senso, esclude gli adulti. Quegli adulti che sembrano ormai incastrati in un vuoto materialismo e non sanno offrire alternative a ragazzi sempre più confusi da una modernità che di umano ha ben poco. (continua dopo la foto)

“Quindi quale miglior testimonial per un prodotto in disuso come la religione?”, si chiede il giornalista. “Soprattutto quella cristiana, mai così in crisi… Di qui l’invidia e il desiderio di vedere un rapper in pellegrinaggio per inginocchiarsi davanti al Papa, a testimoniare la Fede Cristiana. Quella, non dimentichiamolo, delle radici dell’Europa”. Della Frattina si augura che la frase “Ramadan Mubarak” (il Ramadan sia benedetto) non diventi l’unico modo per avvicinare i giovani a Dio. Perché dietro millenni di Fede Cristiana c’è anche un’impalcatura sociale e di valori che hanno portato alla nascita e alla crescita di una società in cui i diritti umani e il rispetto di tutti gli individui sono (o dovrebbero essere) un cardine irrinunciabile di civiltà. Ed è singolare che oggi, a metterci sotto gli occhi il declino della nostra ricerca di infinito e il decadimento occidentale in un materialismo polemico e senza sbocchi sia proprio lui, Ghali, il rapper in preghiera vestito con una tunica bianca.

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