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“Perché, i preservativi servono?”. Le chat dell’orrore di Firenze: messaggi choc prima dello stupro

Pubblicato il 13/07/2023 12:58

Un’indagine a dir poco agghiacciante, quella in corso in questi giorni a Firenze. Con le conclusioni dell’inchiesta del pm Giuseppina Mione della Procura dei Minori che hanno alzato il velo su un micromondo che spaventa, fatto di ben 24 minorenni finiti nel mirino con l’accusa, a vario titolo, di violenza sessuale aggravata nei confronti di due giovani di soli 12 anni, oltre che per produzione, detenzione e divulgazione di materiale di pornografia minorile. Violenze documentate in due video finiti agli atti dell’inchiesta della polizia postale che, da marzo 2023, ha ricostruito quanto accaduto in una casa di provincia del Fiorentino. Con dettagli che fanno rabbrividere. (Continua a leggere dopo la foto)
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Diciassette minorenni si erano dati appuntamento la notte di Capodanno per festeggiare insieme: 9 ragazzi e 8 ragazze, nessuno in età superiore ai 16 anni. Due ragazzine 12enni avevano mentito, su indicazione degli organizzatori, circa la loro età, dicendo di essere più grandi. Una serata durante la quale è successo, purtroppo, di tutto. (Continua a leggere dopo la foto)

La serata, come spiegato dal Corriere, si è infatti presto trasformata in un festino a base di droga e di alcol. Poi lo stupro, quando le due dodicenni sono state riprese coi telefonini di alcuni partecipanti mentre facevano sesso con l’organizzatore dell’evento, uno studente di 14 anni, che aveva messo a disposizione la casa dei propri genitori per la festa del Capodanno. La polizia postale ha scoperto tutto grazie alla denuncia della madre di una delle due minorenni coinvolte, analizzando poi conversazioni e video sul cellulare dei partecipanti. Filmati poi diffusi, da qui l’ipotesi di divulgazione di materiale pedopornografico. (Continua a leggere dopo la foto)

“I preservativi servono?” Firenze, i messaggi prima dello stupro

Sei minorenni sono stati accusati di aver abusato delle due dodicenni mentre altri tre devono rispondere, a vario titolo, di produzione e detenzione di materiale pedopornografico. Nella chat dei ragazzi, alcuni passaggi agghiaccianti. Come quando un giovane chiede: “Chi porta i preservativi?”. Risposta: “Ma perché, servono?”. Per il momento sembra che i video siano stati scambiati privatamente solo tra i partecipanti: le immagini, per fortuna, non sarebbero state pubblicate in rete.

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