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Effetti collaterali, lo studio che contesta i dati ufficiali. Ecco di quante volte sono stati sottostimati

Pubblicato il 05/05/2022 19:03

Uno studio osservazionale a lungo termine, condotto dall’ospedale universitario della Charité di Berlino sugli effetti collaterali post vaccino, ha iniziato a dare i primi risultati. Dall’analisi dei dati emerge un numero a dir poco preoccupante. Il numero di gravi complicanze dopo le vaccinazioni contro Sars-CoV-2, infatti, è 40 volte superiore a quello precedentemente registrato dal Paul Ehrlich Institut (PEI). Il leader dello studio, nonché membro del consiglio di amministrazione di diverse società mediche il professor Harald Matthes, si sta adoperando per richiedere maggiori attenzioni per le persone colpite.
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Lo studio sugli effetti collaterali

Lo studio si chiama “Safety Profile of Covid-19 Vaccines” ( “ImpfSurv”) ed è in corso da circa un anno. L’obbiettivo è quello di evidenziare gli effetti collaterali dei vari vaccini. In tutta la Germania, circa 40.000 persone vaccinate vengono intervistate a intervalli regolari, su base volontaria. I risultati dello studio (ancora in corso) sono a dir poco allarmanti: 8 su 1.000 persone vaccinate lottano con gravi effetti collaterali. «Il numero non è sorprendente», spiega il Prof. Dr. Harald Matthes, capo dello studio: «Corrisponde a ciò che è noto da altri paesi, come Svezia, Israele o Canada. A proposito, anche i produttori dei vaccini avevano già determinato valori simili nei loro studi». È importante sottolineare come i numeri degli effetti avversi gravi dei vaccini convenzionali, come contro la poliomielite o il morbillo, sia significativamente più basso.
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La durata degli effetti avversi

Sulla durata degli effetti collaterali il professor Matthes riferisce che: «La maggior parte, anche gli effetti collaterali gravi, si attenuano dopo tre-sei mesi, l’80% guarisce. Ma sfortunatamente ce ne sono anche alcuni che durano molto più a lungo»- Gli effetti collaterali associati a un vaccino COVID-19 possono essere segnalati online al Paul Ehrlich Institute. L’obiettivo è quello di essere in grado di identificare rischi precedentemente sconosciuti dopo la vaccinazione. Il problema è serio. In Germania, ad oggi, sono state somministrate circa 179 milioni di dosi di vaccino Covid-19. «In considerazione di circa mezzo milione di casi con gravi effetti collaterali dopo le vaccinazioni Covid in Germania, noi medici dobbiamo agire», evidenzia il professore da anni si impegna nello studio sistematico degli effetti dei farmaci «Dobbiamo venire alle offerte terapeutiche, discuterne apertamente ai congressi e in pubblico, senza essere considerati oppositori della vaccinazione».
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La frustrazione dei pazienti

Essere colpiti da simili effetti avversi, di questi tempi, è particolarmente deprimente, dato che la tendenza è quella di non prendere sul serio le loro patologie ed il collegamento ai vaccini. D’altro lato conosciamo tutti il mantra “nessuna correlazione”. Per di più molti dei medici che conducono studi privati troppo spesso non associano tali sintomi alle vaccinazioni, o perché non sono preparati o perché non vogliono problemi. Le numerose lettere ricevute dal leader dello studio, il professor Matthes, sembrano dimostrare proprio questo. Le persone colpite da effetti avversi descrivono un calvario spesso lungo mesi per trovare aiuto e riconoscimento medico efficace. I casi sospetti non sono ufficialmente segnalati. E così il numero di gravi reazioni al vaccino presso l’Istituto Paul Ehrlich con 0,2 segnalazioni per 1.000 dosi di vaccino sono significativamente inferiori rispetto allo studio della Charité.
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La similitudine col “Long Covid”

Ma come fare per curare eventuali complicanze post vaccino?: «Abbiamo già diversi ambulatori speciali per il trattamento delle conseguenze a lungo termine della malattia Covid», spiega il Prof. Matthes. «Molte delle malattie conosciute come ‘Long Covid‘ corrispondono a quelle che si verificano come effetti collaterali del vaccino». Dunque, i medici sanno bene di cosa si tratta, però bisognerebbe avere la volontà di aprire gli ambulatori ai pazienti con complicanze vaccinali.
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Il lavaggio del sangue

Alla Charité come in altre cliniche, si stanno sviluppando trattamenti efficaci per le persone con complicanze da vaccino: «Spesso, la presenza di troppi autoanticorpi nel plasma sanguigno delle persone colpite è la causa del problema», sottolinea il Prof. Matthes. «Ecco perché bisogna prima determinare quali e quanti di questi autoanticorpi siano presenti». Una volta completata la diagnosi, dunque, si tratterebbe di rimuovere gli anticorpi in eccesso dal sangue mediante soppressione immunitaria da farmaci o da uno speciale lavaggio del sangue. Il metodo è noto da molto tempo, ma è troppo aspecifico: «Vogliamo solo ridurre gli autoanticorpi formati in modo errato, cioè quelli che si sono sviluppati contro Sars-CoV-2».
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“La scienza” è proprio questa

Man mano che passa il tempo sempre più studi scientifici sembrano attestare, quindi, la pericolosità di questi vaccini, che dalla narrazione mainstream e dalle case produttrici continuano ad essere presentati come assolutamente sicuri. L’auspicio è quello di vedere assegnare la giusta e rilevante importanza a questi coraggiosi ricercatori, che in scienza e coscienza cercano di fare chiarezza in un ambiente le cui ombre sono, ancora oggi, fin troppo pronunciate.

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