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Effetti collaterali, boom di richieste di risarcimento: il ministero costretto a confermare i (veri) dati

Pubblicato il 22/07/2022 10:15

Mentre in Italia non si può ancora parlare ufficialmente di effetti avversi dei vaccini, con la stampa mainstream e il mondo della politica pronti ad appiccicare le etichette di “pericoloso no vax”, fuori dai confini dello Stivale crescono le polemiche sui dati ufficiali forniti dal ministero della Salute tedesco. Un caso grave ogni 5.000 punture, con conseguente pioggia di richieste di risarcimento e passo indietro del ministro Karl Lauterbach, che ha parzialmente ritrattato: “Nessun dato di casualità confermato, i rischi restano molto bassi”. La bolla, però, è ormai esplosa ed è impossibile cancellare la rabbia dai cittadini presi in giro per mesi, mandati al macello senza potersi ribellare alle decisioni dei governi.

Quello degli effetti avversi dei vaccini è un problema che sta occupando le prime pagine dei giornali in tutta Europa, a conferma del fatto che i rischi esistano e siano, purtroppo, molto concreti. Nel Regno Unito si continuano a erogare indennizzi ai pazienti danneggiati dal siero anti-Covid, in Francia la rete di farmacovigilanza ha invitato operatori sanitari e pazienti di sesso femminile a segnalare ogni alterazione del ciclo mestruale successiva all’inoculazione. Fingere che il rischio di reazioni gravi non esista è ormai, di fatto, impossibile.

Il ministro tedesco Lauterbach, che in passato aveva invitato i cittadini a vaccinarsi sostenendo che non ci fosse alcun rischio per la salute, è finito nella bufera dopo la pubblicazione dei primi dati ufficiali. Un evento avverso ogni 5.000 somministrazioni, percentuale decisamente più alta rispetto a quelle propinate alla stampa dai virologi in passato. Mentre sul web divampavano polemiche e accuse feroci, il titolare della Salute ha provato a correggere il tiro, prima parlando di “0,2 segnalazioni di sospette reazioni gravi ogni 1.000 inoculazioni”, correggendo un po’ il tiro, poi rimarcando come i rischi siano comunque “molto bassi”. Il danno, però, era fatto.

La Germania si sta così trovando costretta a far fronte, in queste ore, a una montagna di richieste di risarcimento da parte di tutti quei pazienti che hanno avuto reazioni avverse gravi dopo la vaccinazione e che fino a oggi, nel clima ostile creato dalla stampa, faticavano a far sentire la propria voce. Come sta succedendo da tempo, d’altronde, in tutto il Vecchio Continente, Italia compresa: le prime sentenze di Tribunale in favore di chi ha subito danni dalla somministrazione sono già arrivate. E nelle prossime settimane la bolla potrebbe farsi ancora più grande, fino a scoppiare definitivamente.

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