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Si è spento Andrea Camilleri. Addio al padre di Montalbano e a un intellettuale vero

Pubblicato il 17/07/2019 15:12

Alla fine è successo davvero. Andrea Camilleri ci ha lasciati oggi. A 93 anni non era ancora andato in pensione, e nonostante gli acciacchi e gli occhi che da tempo si erano spenti, aveva continuato a fare ciò per cui era nato, raccontare storie. Incurante dell’età, e della cecità, pochi mesi fa era salito sul palcoscenico del Teatro Greco di Siracusa per impersonare Tiresia, l’indovino cieco scelto per affinità elettive, come diceva lui. Cieco eppure in grado di fare luce con le proprie parole.

Andrea Camilleri

Non pago, poco prima di sentirsi male, stava ancora lavorando per preparare il suo spettacolo alle Terme di Caracalla: un’autodifesa di Caino. Senza mai dimenticare di regalare qualche parola a chi lo ha accompagnato davvero per tutta la vita: il commissario Salvo Montalbano, il personaggio che ha conquistato milioni di persone, in Italia e all’estero.

Era il 1994 quando Sellerio pubblicava “La Forma dell’Acqua, il primo romanzo della serie incentrata sulle indagini del commissario siciliano. Da lì in poi, un successo continuo, tanto che lo scrittore era arrivato a pubblicare trenta libri con Montalbano protagonista. Di lui amava parlare sempre come se fosse una persona reale. E in fondo ha convinto anche noi a credere che fosse così.

Leggenda vuol che Camilleri volesse interrompere la serie già al secondo romanzo, ma Elvira Sellerio gli presentò il resoconto delle vendite. Forse si convinse anche così a continuare. Fortunatamente per noi, perché infatti proseguì a scrivere, senza fermarsi mai.

Con il suo personaggio, e con i lettori, Camilleri ha mescolato la vita letteraria e la vita reale, come solo pochi grandi hanno saputo fare. Nella sua sterminata bibliografia, figurano libri di pregevole fattura. Come il bellissimo libro-confessione “La linea della Palma”, in cui  confidava i ricordi di una vita, dalla Sicilia durante il regime fascista alla Liberazione, dall’impegno come militante del Pci all’opposizione morale a Berlusconi, dalla mafia alla giustizia.

Camilleri. Prima aiuto-regista, poi regista, funzionario Rai, addetto alla prosa radiofonica, sceneggiatore e drammaturgo. Infine (o dal principio), scrittore e intellettuale. La voce segnata dalle migliaia di sigarette fumate, la casa dei nonni a Porto Empedocle, la casa a Roma, una carriera straordinaria iniziata in sordina e mai terminata. Sì, perché lui se ne è andato, ma c’è già un altro Montalbano in attesa di essere pubblicato.

Camilleri lo scrisse anni fa e lo consegnò a Sellerio perché lo conservasse in cassaforte con l’obbligo di pubblicarlo solo dopo la sua morte. È il suo ultimo colpo di teatro, il regalo di un uomo straordinario che se ne è andato così come sognava: raccontandoci storie. E noi continueremo a leggerlo, come si leggono le storie che non tramontano mai.

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