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Draghi accelera per la privatizzazione di Montepaschi. L’Ue preme, l’Italia asseconda

Pubblicato il 25/02/2021 15:20

Il nuovo ministro dell’Economia Daniele Franco sta già lavorando al dossier Montepaschi per – sembrerebbe – accelerare il processo di uscita dello Stato dal capitale della banca senese. Il governo di Draghi va in assoluta continuità con quello di Conte e anzi accelera per completare la privatizzazione della banca nei termini pattuiti con le autorità europee. Come spiega oggi MilanoFinanza, “in base agli accordi presi nel 2017 con la Commissione Ue nell’ambito del salvataggio, il Tesoro dovrà uscire dal capitale di Siena entro la fine di quest’anno”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ricorderete che già prima di Natale il Tesoro aveva fatto importanti aperture sulla dote promessa all’eventuale compratore. “Se la trasformazione delle dta in crediti fiscali è stata blindata nella Legge di Bilancio (l’effetto dovrebbe essere di circa 2,4 miliardi), in queste settimane sarebbe in fase di definizione anche la garanzia sul contenzioso. Gli advisor al lavoro sul dossier (Mediobanca, Credit Suisse, Bank of America Merrill Lynch e lo studio legale Orrick) starebbero infatti limando uno schema per ridimensionare, se non proprio neutralizzare, il rischio legale”. (Continua a leggere dopo la foto)

E qui viene il “bello”, si fa per dire. “Per farlo è previsto il coinvolgimento di un pool di compagnie che fornirebbe una copertura assicurativa su larga parte dello stock e forse perfino sulla sua totalità. Il relativo premio verrebbe ripartito in proporzioni da definire tra la banca e lo Stato attraverso una partecipata pubblica come Fintecna, Amco o Sace. Proprio il premio – si fa osservare – rappresenta l’aspetto più delicato dell’architettura in fase di definizione perché sotto certe condizioni potrebbe far scattare la contestazione di aiuto di Stato”. (Continua a leggere dopo la foto)

Se la copertura assicurativa non neutralizzasse del tutto il rischio legale, il ministero dell’Economia potrebbe dar seguito ai contatti già avviati a fine 2020 con singoli investitori (privati e non) per arrivare a soluzioni transattive. Il compratore? “Nelle prossime settimane nella data room aperta da Mps (dove già è stato ammesso Apollo) potrebbero entrare altri fondi come Blackstone e Lonestar e soprattutto alcune banche per sondare l’interesse sul dossier. Per ora Unicredit rimane il candidato più probabile per un’aggregazione. Difficilmente però la banca di piazza Gae Aulenti (oggi guidata dal direttore generale ad interim Ranieri de Marchis) si muoverà prima della nomina a ceo di Andrea Orcel che sarà votata dall’assemblea in aprile. Sarà Orcel a disegnare la privatizzazione di Siena?”.

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