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Di Maio, il re degli inciuci: incontro segreto con Letta per portare Forza Italia al governo

Pubblicato il 13/07/2020 10:12

Formalmente è al ministero degli Esteri. E, sempre formalmente, non è più il capo politico del Movimento 5 Stelle. Eppure Di Maio si sta muovendo tantissimo, continua a piazzare i suoi nei posti chiave, fa incontri e tesse trame. Dopo il faccia a faccia con Mario Draghi, Di Maio ha incontrato in gran segreto Gianni Letta, un uomo che solo a nominarlo fa aprire migliaia di discussioni. Secondo quanto confermato da diverse fonti, la riunione carbonara Letta-Di Maio è avvenuta una decina di giorni fa in un palazzo del quartiere Trastevere. A lanciare l’indiscrezione è stata La Stampa, che spiega: “Gianni Letta in questo momento vuol dire due cose, tra di loro potenzialmente incrociate: un governo allargato a Forza Italia, ma vuol dire anche Mediaset, con tutti gli interessi che ruotano attorno alle tv di famiglia”.

Ecco svelato, per chi non lo avesse ancora capito, il nuovo Movimento 5 Stelle, quello fatto di incontri segreti col “diavolo”, nomine, poltrone, trucchetti di palazzo… Della politica vera, quella che riguarda la gente e chi non ce la fa più, nemmeno l’ombra. Per non parlare degli ideali e dei principi fondanti, nulla. Sono tutti in soffitta già da un pezzo. Mentre Di Maio continua a tracciare questo nuovo corso, rivestendo il ruolo di politico da prima Repubblica che sa intrallazzare. Gianni Letta, come si legge ancora su La Stampa, è stato incaricato di assicurarsi una chiusura favorevole dell’accordo sull’Autorità garante per le comunicazioni.

Nel gioco dei compromessi tra i partiti, “il patto tra i 5 Stelle e Forza Italia prevede che nel board entri anche un nome preciso, di forte garanzia per i berlusconiani. Si tratta di Laura Aria, dirigente del Ministero dello Sviluppo, guidato da Di Maio fino all’agosto scorso, dove i grillini l’hanno potuta conoscere e apprezzare”. Ma, ovviamente, non era questo il motivo principale dell’incontro. Era solo la facciata. Perché dietro tutto questo c’è l’ombra dell’inciucione, ossia il governissimo. Già alcuni mesi fa, Letta comunicò l’assoluta disponibilità di una pattuglia di “responsabili” pronti a sganciarsi da Fi in caso di bisogno in Senato.

La linea di Di Maio, già confidata diverso tempo fa ai suoi fidatissimi, è nota: i 5 Stelle devono restare al governo anche in caso di una coalizione allargata che porti dentro anche Forza Italia. Dopo aver digerito il Pd e Renzi, il M5S ora fa la pace anche con Berlusconi. Lontani i tempi delle accuse di mafia, conflitti d’interessi e compagnia bella. Intanto, dopo questo incontro, il mantra “Non c’è nessuna alternativa a Conte”, sembra già una barzelletta. E il faccia a faccia con Draghi di qualche giorno fa, è un’ulteriore conferma.

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