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Spari alla festa del sottosegretario Delmastro. Un ferito, poi il giallo: “Non sono stato io”

Pubblicato il 02/01/2024 10:16 - Aggiornato il 02/01/2024 10:20

Una festa di Capodanno che si è trasformata in un vero e proprio giallo, quella organizzata dalla sorella del sottosegretario alla Giustizia Franceso Delmastro, sindaca di un piccolo centro turistico nell’alta Valle Cervo, in provincia di Biella. Qui, durante la serata, un proiettile partito dalla pistola che un deputato di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, aveva con sé, avrebbe ferito a una gamba il genero di un agente che fa la scorta proprio a Delmastro. Un caso che sta facendo discutere, soprattutto alla luce delle prime ricostruzioni. Come riportato da Rai News, infatti, Pozzolo (che possiede il porto d’armi) “stava mostrando l’arma, un mini-revolver North american arms LR22. Un colpo è partito accidentalmente, raggiungendo alla gamba il parente dell’agente di scorta, un 31enne, soccorso in ospedale e subito dimesso”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Proprio Pozzolo ha poi precisato: “Confermo che il colpo di pistola – da me detenuta regolarmente – che ha ferito uno dei partecipanti alla festa è partito accidentalmente, ma non sono stato io a sparare”. Il sottosegretario Delmastro, interpellato sulla vicenda, ha invece specificato che al momento dell’incidente trovava “fuori nel piazzale. Non mi sono accorto di nulla”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Era l’una passata, la festa era praticamente finita – ha detto Delmastro – Ero fuori nel piazzale e stavo caricando in macchina le prime borse con il cibo che era avanzato e diviso tra tutti. Sono rientrato per prendere altre borse, quando mi hanno raccontato che era partito un colpo di pistola e che una persona era rimasta ferita. Nel frattempo la mia scorta voleva allontanarmi, ma siccome era chiaro che non correvo alcun pericolo, ho deciso di restare per accertarmi dell’arrivo tempestivo dei soccorsi e poi delle forze dell’ordine. Per quanto riguarda la dinamica non ero presente e non ho nulla da dire”. (Continua a leggere dopo la foto)

Un caso che ha fatto scattare le opposizioni. Con Sandro Ruotolo del Pd che ha tuonato su Facebook: “Sono questi gli uomini di governo che ci meritiamo? Altrove, nei Paesi liberali, lasciano le istituzioni deputati e ministri colti in flagranza con titoli di studio inventati o per aver pagato in nero le collaboratrici domestiche. Nun è cos e niente, avrebbe detto Eduardo de Filippo”. Per Elly Schlein, “questi incapaci sono un pericolo per la sicurezza di quelli che hanno intorno, figurarsi per quella nazionale”.

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