Non se ne parla ormai nemmeno più, dopo che per mesi il governo Conte bis ne aveva esaltato l’introduzione come panacea capace di guarirci da ogni male. E invece l’app Immuni, pensata per contrastare l’emergenza Covid-19 in Italia, è finita presto nel dimenticatoio, con i download ormai più che sporadici e notifiche irrilevanti, a cui nessuno presta più attenzione. Un fallimento totale, a un anno dal lancio, con meno di 10 milioni di utenti che hanno installato l’applicazione sul proprio telefonino: con numeri così bassi, l’utilità è pressoché zero.
Andando a dare un’occhiata ancora più approfondita ai numeri, ecco saltar fuori come i positivi segnalati attraverso Immuni siano stati in questi mesi meno di 18 mila, a fronte di oltre 4 milioni di contagi avvenuti in Italia. Meno di 100 mila persone hanno ricevuto un messaggio che le avvisava di essere state a contatto con qualcuno già contagiato, a conferma di come l’app non sia stata per nulla rilevante nella lotta alla pandemia. E pensare che l’ex premier Giuseppe Conte aveva lanciato una pomposa campagna di comunicazione, in tv e sui social, per promuoverne l’uso.
Al di là delle considerazioni sull’effettiva utilità dell’app, che per alcuni esperti avrebbe potuto dare un reale contributo nella guerra contro il Covid, non resta quindi che certificare l’ennesimo flop del duo Speranza-Arcuri, protagonisti di un altro disastro dal costo non proprio minimo. Anzi. Negli ultimi mesi c’era stato addirittura un ulteriore investimento su Immuni, con lo scopo di rilanciarne la popolarità e incentivarne l’uso: dopo i 34 mila euro usati nel 2020 dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria, un altro Dipartimento (quello per la trasformazione digitale) ne ha infatti messi in conto altri 234 mila per i “servizi di assistenza”.
Un investimento che sembra però arrivare quando ormai il disastro è compiuto. Come riportato da Il Giornale, negli ultimi 15 giorni le notifiche inviate attraverso Immuni sono poco più di mille, a conferma di come ormai sia utilizzata da sempre meno italiani. Il tutto accompagnato da testimonianze di chi, comprensibilmente deluso, testimonia: “Ho provato ad avvertire tramite l’apposita funzione che c’era un positivo nella mia famiglia. Nessuno, però, si è fatto vivo. Non è successo niente”.
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