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“Così hanno dato altri poteri speciali al premier”: la denuncia di Paragone, il decreto di cui nessuno parla

Pubblicato il 12/09/2022 09:48 - Aggiornato il 12/09/2022 10:37

Una nuova legge passata inosservata agli occhi dei media, che hanno scelto consapevolmente di non parlarne. E però approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale, con lo scopo di dotare la presidenza del Consiglio di poteri speciali. Impossibile che media e televisioni non ne abbiano dato conto, verrebbe da pensare. E invece è proprio quello che è successo con il decreto n.133 datato 1 agosto, che entrerà in vigore il 24 settembre 2022 e dal quale potete trovare qui il testo integrale. Un testo che ha fatto drizzare le antenne del senatore Gianluigi Paragone, fondatore e leader del partito Italexit, pronto a lanciare l’allarme.

Paragone si è rivolto agli italiani per informarli di quanto sta accadendo nel silenzio generale dei mezzi di comunicazione mainstrea, spiegando attraverso il proprio profilo Facebook: “C’è un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale di cui si sta parlando ovunque tranne su tv e giornali e che attribuisce maggiori poteri al premier di turno. Il tutto in un periodo storico in cui i presidenti del Consiglio continuano ad arrivare da ambienti esterni alla politica, ci vengono imposti dall’alto”. Ma chi è stato ad approvare la nuova norma?

Paragone ha sottolineato come, visto che l’approvazione è arrivata in Consiglio dei ministri, i partiti a sostegno del governo Draghi hanno evidentemente dato il via libera: “Centristi, Movimento Cinque Stelle, Lega, Renzi, il Pd, Forza Italia”. Con il decreto viene rafforzato il cosiddetto “golden power”, il potere di intervenire per tutelare gli assetti proprietari delle società operanti in settori considerati strategici o di interesse nazionale. Peccato che questo strumento, come sottolineato da Paragone, sia dato in mano a quel Draghi che non è certo paladino della tutela degli italiani.

“Un decreto della vergogna – ha spiegato il leader di ItalExit – che ampia di fatto la cornice di intervento che si dà al governo per fermare eventuale Opa aggressive nei confronti di asset pubblici. Peccato che il presidente del consiglio, Draghi, sia l’uomo che ha aperto alla stagione delle privatizzazioni. Questi poteri speciali, quindi, a cosa servono? Non certo a ostacolare chi viene a comprare pezzi preziosi del nostro Paese, visto che gli abbiamo steso già tappeti rossi”. Un passaggio che si inserisce in una strategia ben precisa, già evidente: “Stanno facendo saltare le aziende italiane non proteggendole dal caro bollette e dai rincari delle materie prime”.

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