Continuano a emergere dettagli inquietanti dalle carte della Procura di Genova che indaga sulla morte di Camilla Canepa a causa del vaccino anti Covid. Dettagli inquietanti perché là dentro ci sono i verbali delle riunioni del Cts, e possono essere lette le parole esatte degli “esperti” e, soprattutto, del ministro della Salute Speranza. I verbali li sta divulgando LaVerità. In particolar modo, nell’articolo di Giacomo Amadori del 7 maggio, si legge cosa diceva e cosa voleva il ministro Speranza nel momento in cui Camilla si trovava in coma dopo l’inoculazione. È il 9 giugno 2021, Camilla sta lottando tra la vita e la morte in un letto dell’ospedale San Martino di Genova. È ricoverata per trombosi cerebrale associata a piastrinopenia, uno degli effetti avversi noti del vaccino Astrazeneca. Camilla ha 18 anni e si era presentata 15 giorni prima a uno degli Open day vaccinali. Martellata da una campagna mediatica incessante, in cui si ripeteva che i giovani avrebbero ucciso i propri nonni se non si fossero vaccinati, e bramosa di riconquistare la libertà con il Green pass, va al vaccination day di Astrazeneca. Lo stesso 9 giugno, l’allora ministro della Salute Roberto Speranza presenzia a una riunione del Comitato tecnico scientifico. E cosa dice? (Continua a leggere dopo la foto)
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La riunione è stata convocata con urgenza anche sull’onda emotiva del caso di Camilla. Anche questo incontro è stato registrato e i carabinieri del Nas di Genova che indagano sulla morte della ragazza l’ha sbobinato. Dalle trascrizioni emerge – come scrive Amadori – “la confusione che regnava in quei giorni drammatici. C’è chi teme, applicando restrizioni alla somministrazione di Astrazeneca nelle persone con meno di 60 anni, fascia di età in cui erano stati registrati gli effetti avversi, di sprecare le scorte di siero e di rallentare la campagna vaccinale, c’è chi, invece, ritiene che sia fondamentale evitare altre vittime causate dalle trombosi”. L’immunizzazione di massa, però, resta il dogma da cui non si può deflettere. 24 ore prima della morte di Camilla, Speranza dice: “Io penso che noi abbiamo tra le mani un patrimonio […] da non sciupare. Il patrimonio e una campagna di vaccinazione che sta avendo un risultato straordinario al di là, lo diciamo con garbo, con umiltà, delle più rosee aspettative, nel senso che c’è un’adesione della popolazione molto, molto forte in tutte le generazioni, che è la vera arma che in queste ore ci sta consentendo di rimettere sotto controllo la curva (dei contagi, ndr)”. Poi Speranza arriva al punto. (Continua a leggere dopo la foto)
Dice l’ex ministro: “La gestione di questa campagna, soprattutto gli aspetti comunicativi legati diciamo alla sicurezza dei vaccini, sono di una delicatezza assoluta perché noi dobbiamo spingere il più possibile in questi due mesi di entusiasmo sui vaccini: c’è un vero e proprio entusiasmo”. E i morti e gli effetti avversi? “Se l’evidenza ci porta diciamo su alcuni terreni io penso che dobbiamo […] farlo, però, con questa assoluta cautela di non macchiare in nessun modo questo patrimonio straordinario che è nelle nostre mani”. Speranza allora suggerisce al Cts grande cautela: “Sono per un approccio molto, molto prudente. Cioè prima di ritoccare le cose dobbiamo essere, uno, convintissimi al 100% che sia la scelta giusta e, due, dobbiamo essere convinti che la scelta che facciamo non è più rimettibile in discussione in un tempo molto breve perché la cosa che ci fa più danno in termini di credibilità della campagna è ondeggiare, essere insicuri, dire prima una cosa e poi il suo contrario”. Speranza avverte: “Modificare questo impianto se abbiamo evidenza è possibile e io sono sempre prontissimo a recepire, però dobbiamo stare molto attenti a come lo facciamo perché ogni messaggio che diamo produce conseguenze significative anche in termini di credibilità: io le modifiche le farei se sono necessarie, se la scienza ci dice che sono necessarie”. E ancora, si legge Speranza che dice: “Abbiamo spiegato per mesi che questo vaccino funziona, che questo vaccino va bene, i benefici sono superiori ai rischi […] stiamo attentissimi ora a non dare un messaggio […] che ci riapre il casino totale su questo vaccino dopo che l’abbiamo usato per 7 milioni e mezzo di persone. Dobbiamo trovare una linea possibile”. Poi dà alcuni suggerimenti su come gestire al campagna di comunicazione e, dopo aver lasciato la parola al generale Figliuolo, lascia la stanza.
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