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Conte nei guai: il pasticcio della scorta alla fidanzata rischia di costare caro al premier

Pubblicato il 30/11/2020 10:26

Giuseppe Conte nel mirino della Procura di Roma, che indaga per stabilire se il premier abbia commesso o no il reato di abuso d’ufficio. Si cercherà di capire, nello specifico, se il presidente del Consiglio abbia fatto ricorso alla propria scorta per “salvare” la compagna Olivia Paladino dalle domande scomode che la Iena Filippo Roma stava cercando di porle. Un’indagine nata dopo che una denuncia presentata da Fratelli d’Italia aveva portato alla luce l’episodio.

Conte nei guai: il pasticcio della scorta alla fidanzata rischia di costare caro al premier

A raccontare per primo l’accaduto era stato il giornale La Verità: i fatti risalgono al 26 ottobre scorso, quando nella capitale il giornalista del programma Mediaset Le Iene Filippo Roma aveva cercato di intervistare Paladino in merito a un controverso decreto del governo giallorosso che potrebbe avere come effetto quello di favorire il padre di Olivia, Cesare, sotto il profilo tributario. L’ombra del conflitto di interessi insomma, considerando come il presidente del Consiglio sia legato sentimentalmente proprio alla figlia del proprietario dell’Hotel Plaza. Domande alle quali la diretta interessata ha cercato in ogni modo di non rispondere, schivando l’inviato.

Conte nei guai: il pasticcio della scorta alla fidanzata rischia di costare caro al premier

E così ecco scattare il parapiglia: la Paladino, incalzata da Roma, si sarebbe rifugiata nel piccolo supermercato di piazza della Fontanella Borghese, dove era stata poi soccorsa dagli agenti della scorta di Conte che si trovavano lì di fronte. “Se effettivamente la Paladino avesse usufruito di agenti della scorta del presidente del Consiglio si sarebbe verificato un uso improprio di personale con funzioni di sicurezza relative a soggetti che ricoprono funzioni pubbliche” spiega l’esposto finito sulla scrivania del procuratore capo di Roma Michele Prestipino, come rivelato da La Verità. Intanto i magistrati hanno convocato il giornalista delle Iene come persona informata sui fatti e da lui si sono fatti spiegare ragioni e modalità della tentata intervista.

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Da Palazzo Chigi è arrivata la precisazione che sulla vicenda è stata presentata una relazione di servizio dal ministero dell’ Interno. In particolare sarebbe stato specificato “che personale di scorta era in attività di osservazione e controllo al di sotto dell’abitazione della compagna del presidente del Consiglio perché lui era nell’appartamento. La scorta era quindi in attesa del presidente. I poliziotti si sono resi conto della concitazione a pochi metri e un addetto del supermercato ha chiesto aiuto perché c’ era una signora in difficoltà”. Il giornalista Roma, intervistato da Giletti, ha sollevato dubbi sul fatto che Conte alle 11 di mattina in piena pandemia potesse essere ancora in casa della fidanzata, tanto che poco dopo aveva preso parte a una cerimonia per ricordare Willy Monteiro, ucciso a Colleferro. L’incartamento sarà ora inviato al tribunale dei ministri per valutare se procedere o archiviare l’indagine.

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