Sarà un Natale difficile per gli italiani, blindato dalle decisioni di un governo che, dopo essersi fatto trovare completamente impreparato dalla seconda ondata di Covid-19, non vuole ora correre rischi e andare incontro a un’eventuale terza. Sacrificare le feste, insomma, sull’altare dell’impreparazione di ministri e tecnici del Conte-bis, quelli incapaci di prevedere e anticipare la nuova crescita dei contagi dopo l’estate. E ora decisi più che mai a portare avanti la linea della prudenza massima, la parola d’ordine del nuovo decreto che sarà varato nelle prossime ore.
Si va, per esempio, verso il divieto di superare i confini delle Regioni a partire dal 21 dicembre, con la sola eccezione per chi ha la residenza in un altro territorio (si ragiona sulla possibilità di estendere la deroga anche al domicilio). Congiungimenti famigliari e visite agli anziani rimasti soli saranno però, con tutta probabilità, proibiti. Così come la possibilità di raggiungere le seconde case. A Natale, Santo Stefano e il primo gennaio si va poi verso un ulteriore inasprimento: gli spostamenti saranno addirittura limitati al proprio Comune, al di fuori del quale si potrà uscire soltanto per motivi di comprovata necessità, come quelli legati alla salute.
Si ragiona anche per dare un po’ di respiro a bar e ristoranti, che potrebbero rimanere aperti, anche se con obbligo di chiusura alle 18, il 25 e 26 dicembre. Durante le feste dovrebbero anche essere vietate le crociere. Per il resto, si va verso la conferma delle misure già ipotizzate nel corso degli ultimi giorni: saranno proibiti cenoni affollati e feste e la messa della Vigilia verrà anticipata alle 20 a causa del coprifuoco delle 22, che resterà in vigore anche il 25 dicembre e a Capodanno. Non si faranno controlli nelle case degli italiani, ma per pranzi e pomeriggi insieme sarà “fortemente raccomandata” la sola presenza di famigliari conviventi.
Speranza e Boccia hanno dettato le parole d’ordine: “Prudenza e rigore”. Con Conte a ribadire subito: “Bisogna evitare che la terza ondata si sovrapponga con la distribuzione dei vaccini”. L’obiettivo è quello, insomma, di evitare la socialità che il Natale porta solitamente con sé. E alla quale gli italiani, già provati da mesi di divieti e restrizioni, dovranno rinunciare: anche perché, in caso contrario, il governo si farebbe trovare nuovamente impreparato di fronte a una nuova crescita dei contagi.
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