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Commercianti, imprenditori, partite IVA: “La nostra vita da leoni in gabbia”

Pubblicato il 09/04/2020 10:50 - Aggiornato il 09/04/2020 15:27

E’ sempre più evidente che nel crollo economico odierno un posto alquanto delicato lo abbiano le piccole e medie imprese, i commercianti, le partirte IVA e i liberi professionisti. Non hanno uno stipendio garantino, hanno sulle spalle la responsabilità dei propri dipendenti, di dover pagare affitti, utenze, nonostante nella maggior parte dei casi le entrate siano completamente azzerate. Ma una cosa è parlarne in astratto, un’altra è sentire dai diretti interessati quelle che sono le principali preoccupazioni e le insostenibili difficoltà. Il “Corriere della Sera” ha dedicato uno speciale a un piccolo imprenditore a capo di una azienda che si trova a Varese.

Paolo Rolandi è un artigiano alla guida dell’impresa che si occupa di lavorazioni galvaniche. Forte è il legame tra Paolo e i suoi 12 dipendenti, tra cui il figlio di 27 anni: “Non dormo la notte per la responsabilità che ho verso la mia famiglia e verso di loro, ma mi sento di rassicurarli. Siamo sempre riusciti a ripartire, ce la faremo anche questa volta.” Il crollo simato dei ricavi del periodo fino al 13 aprile è del 30%. La speranza non manca: “Siamo finiti tutti in un grande incubo, io sono e resto ottimista – ma alla domanda quando si riaprono le attività, Rolandi riflette – riapriamo sì,  ma per fare cosa?” Paolo compra materia prima, metalli che poi lavora e trasforma in manufatti per diversi usi. Oltre alla preoccupazione per la mancanza di clienti, vi è anche la preoccupazione per la mancanza di fornitori. Le filiere si sovrappongono e “devono funzionare anche i canali di approvvigionamento delle materie prime, altrimenti restiamo con le braccia conserte. Non lascerò a casa nessuno, però riapriamo subito e garantiamo la sicurezza di tutti.” 

E’ necessario che il blocco costruito dalla burocrazia salti, che si riparta per non far crollare il sistema e che si riparta con le giuste precauzioni. Cosa sarà di tutte queste persone alla ripertura? Dovranno essere imposte regole del tutto nuove nel mondo del commercio e delle imprese e dovranno essere prese misure con la essenziale consapevolezza che la ripartenza, in realtà, sarà una ripartenza lenta e di sopravvivenza. Le aziende come quelle di Paolo sono la spina dorsale dell nostro Paese. Abbandonarle a sè stesse sarà fatale per tutti, anche per chi come pensionati e impiegati pubblici lo stipendio è garantito ogni mese a fine mese.