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“Come ai tempi del crac Lehman Brothers”. Ecco perché la crisi energetica può travolgere l’economia reale: lo scenario da incubo

Pubblicato il 13/09/2022 09:51

Non c’è soltanto il caro bollette a far paura, in vista di un inverno che si preannuncia già particolarmente duro. Secondo il Sole 24 Ore, infatti, lo shock energetico ha squassato i mercati di riferimento del gas e dell’elettricità in Europa al punto che ora si teme possano diventare l’epicentro di una crisi di sistema: “Qualcosa di simile a quanto provocato nello scorso decennio dal crac di Lehman Brothers, sia pure in chiave minore visto che il rischio sembra circoscritto al Vecchio Continente”. Un paragone evocato anche dai colossi dell’energia, che chiedono in questi giorni sostegni pubblici per far fronte all’emergenza.

Il colpo di grazia potrebbe essere inflitto dai cosiddetti “margin call”, richieste di integrazione dei margini di garanzia sui mercati energetici, che hanno assunto dimensioni spaventose: almeno 1.500 miliardi a livello europeo secondo i calcoli di Equinor, compagnia petrolifera norvegese, 200 miliardi per le imprese italiane. Uno scenario che aveva spinto le associazioni del settore a lanciare già in passato l’allarme, chiedendo l’apertura di linee di credito pubbliche temporanee.

Come spiegato dal Sole 24 Ore, a far impazzire i prezzi sono stati prima di tutto i tagli di Gazprom e i tanti problemi che hanno ridotto l’offerta di energia, dal fermo dei nucleari francesi alla siccità che ha prosciugato i bacini idroelettrici. Ora il pericolo è che la crisi vada oltre l’energia, diventando un nuovo caso Lehman o quasi. Cuore del problema è la volatilità estrema sui mercati: i prezzi non solo sono saliti alle stelle, ma oscillano con variazioni spesso superiori al 30% in un solo giorno.

“Un ottovolante che attraverso i margin call ha un impatto terribile per chi opera sui mercati dei future, che nel caso di gas ed elettricità si scambiano soprattutto all’Eex, borsa con sede a Lipsia”. Per operare sui derivati in borsa è necessario versare un margine di garanzia iniziale, che per i future su gas ed elettricità è oggi molto elevato. Il meccanismo della marginazione nella forma attuale è il frutto di riforme studiate per evitare il ripetersi di un caso Lehman, ma proprio queste nuove regole minacciano oggi una nuova crisi di sistema. “La miccia dei derivati e delle clearing house, nuovi soggetti ‘too big to fail’, poteva accendersi su qualsiasi mercato. Il fatto che stia accadendo su quello dell’energia purtroppo aggiunge ulteriori rischi di contagio per l’economia reale”.

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