Una polemica che non si placa, quella che vede l’Unione Europea sul banco degli imputati per gli accordi stretti con le cause farmaceutiche che producono i vaccini anti-Covid. Un giro d’affari miliardario, con le casse dei colossi di Big Pharma mai così gonfie. E con la parola “trasparenza” che continua a essere particolarmente sgradita dalle parti di Bruxelles, tanto da spingere la mediatrice della stessa Ue Emily O’Reilly ad accusare la Commissione di tenere volontariamente nascosti gli sms che la presidente Ursula von der Leyen aveva scambiato con l’amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla.
Messaggi che contribuirono alla stretta di mano definitiva, con la trattativa che alla fine portà all’acquisto da 900 milioni di euro dei vaccini contro il Covid-19, con un’opzione per altri 900 milioni. E che però non saranno resi noti nonostante le richieste della stampa. Una dinamica che ha spinto la stessa mediatrice Ue O’Reilly ad alzare la voce. Un caso nato nell’aprile 2021, quando il New York Times aveva riportato che la presidente della Commissione e l’amministratore delegato di Pfizer avevano trattato tramite “chiamate e sms” una fornitura di vaccini anti-Covid. Un’indiscrezione che aveva spinto il giornalista di Netzpolitik Alexander Fanta a richiedere il pubblico accesso ai messaggi di testo.
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— Fuori dal coro (@fuoridalcorotv) February 15, 2022
Come ricostruito anche dal programma Fuori dal Coro in onda su Rete 4 la Commissione, rispondendo al cronista, aveva deciso di rendere pubblici tre documenti: un’e-mail, una lettera e un comunicato stampa. Sugli sms, però, nessun chiarimento, nonostante il regolamento europeo del 2001 sancisca il diritto di accesso ai documenti Ue. La mediatrice O’Reilly era così intervenuta per approfondire la vicenda, rivelando infine come “la Commissione non ha chiesto esplicitamente all’ufficio personale della presidente di cercare messaggi di testo”.
Perché la Commissione continua a tenere nascosti agli occhi del mondo gli sms tra Ursula von der Leyen e i vertici Pfizer? Una domanda alla quale probabilmente nessuno darà mai una risposta definitiva, visto che anche nei giorni scorsi lo staff di von der Leyen si è limitato a promettere risposte in futuro. Con i messaggi che, ovviamente, potrebbero essere stati già eliminati. E i cittadini destinati a non sapere mai come e perché sono spesi milioni e milioni di soldi pubblici.
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