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“Capita solo in Italia!” Gas e luce, la giungla che pagano i cittadini. Ecco come difendersi

Pubblicato il 06/04/2022 17:27 - Aggiornato il 07/12/2022 17:58

La giornalista Milena Gabanelli ha spiegato nella sua rubrica “Dataroom” per il Corriere della Sera, i termini di una questione tutta italiana. Assieme ai dolorosi rincari di luce e gas, infatti, ecco che si unisce al club del #maiunagioia anche l’incubo dei call center, che fomentati dal dissenso popolare verso i propri gestori energetici, negli ultimi mesi hanno iniziato a tartassando gli italiani con innumerevoli telefonate di marketing.
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Una giungla di venditori

«Nessun Paese ha una giungla di 723 venditori, pertanto è urgente creare un albo di operatori qualificati». Questa la denuncia della Gabanelli, che aggiunge «Bisogna capire in fretta come funziona il sistema perché dal primo gennaio 2023 per il gas e dal 10 gennaio 2024 per l’elettricità sarà tutto libero mercato e decretata la fine del regime di tutela». Uno scenario agghiacciante per chi si trova a subire le continue interruzioni dettate dallo squillare della propria suoneria preferita.
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Evitare di chiudere contratti telefonici

La giornalista si sbilancia nel consigliare a tutti di non cadere mai nelle offerte di chi chiama, perché “non è mai nel vostro interesse”. Ma vediamo quali sono le casistiche. Partendo dal presupposto che è possibile cambiare in qualsiasi momento il fornitore di energia elettrica e di gas, senza nemmeno sostituire il contatore e senza subire interruzioni nella fornitura, le possibilità offerte dal mercato sono due: il contratto in servizio di tutela o in libero mercato. Secondo la Gabanelli, la bolletta ha subito un rincaro di almeno l’80% nel primo trimestre per gli utenti con contratto a regime di tutela (11 milioni per l’elettricità e oltre 7 per il gas), per altri invece i prezzi sono rimasti invariati.
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Calma e sangue freddo

Ma è possibile sfuggire alle continue vessazioni dei call center? «I fornitori di energia e gas, ovvero Enel, A2a, Hera, Acea, Iren, Eni, ecc. vendono sia in regime di tutela che in libero mercato, e la spinta è quella di convincere i propri clienti ad andare verso il libero mercato», spiega la giornalista. «Quasi un cliente su 3 è stato convinto da una telefonata o dalla visita di un venditore. Negli ultimi mesi questa pratica è diventata vessatoria. I 723 rivenditori hanno scatenato i loro call center, che telefonano a casa a qualunque ora, spesso spacciandosi magari per Enel Energia, e tentano di convincere l’utente a cambiare contratto». È necessario riuscire a mantenere la calma ed usare un certo pragmatismo per non finire invischiati in qualche pantano contrattuale.
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Prestare attenzione

La regola d’oro, dunque, è sempre la medesima: bisogna, quindi, prestare particolare attenzione alle offerte ingannevoli. I contratti al telefono sono sempre pericolosi, in quanto non permettono di avere sotto mano le condizioni in tutta la loro interezza: «A febbraio 2022 su 1.224 offerte per l’elettricità 628 invece appaiono più convenienti dei servizi di tutela, mentre per il gas sono 102 su 613 offerte. Per esempio possono essere previste tariffe più vantaggiose solo in cambio dell’acquisto di un impianto fotovoltaico da cinquemila euro. Altre sorprese si celano nelle sottoclausole». Una vera e propria giungla in cui risulta difficile muoversi, specialmente in un periodo come questo, dove c’è chi cerca di fare i propri interessi cavalcando l’onda dell’emotività derivata dalle bollette stellari.

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