Lo strappo con il Pd annunciato da Calenda non è piaciuto agli italiani. Secondo l’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per SkyTg24, Azione scivolerebbe al 2%. Per la prima volta il partito di Carlo Calenda viene analizzato separatamente da +Europa (da cui sembra imminente la scissione dopo la rottura col Pd). La somma dei valori delle due forze separate è inferiore di un punto rispetto al 4,6% di cui erano accreditate insieme: al 2% di Azione si affianca l’1,6% di +Europa.
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Con questo risultato, il partito di Emma Bonino non supererebbe la soglia di sbarramento, ma essendo comunque sopra l’1%, contribuirebbe a “far brodo” per il risultato della coalizione di centrosinistra. La stessa però arretra: il Pd perde l’1,1% rispetto alla settimana precedente e si assesta al 22,3%, mentre il cartello Sinistra italiana/Europa verde è stimato al 3,9% (-0,1%). Cala anche Impegno civico, il soggetto politico fondato da Luigi Di Maio e Bruno Tabacci, stimato all’1,5% (-0,3%). Con questi numeri, l’alleanza che ruota intorno al Pd si fermerebbe sotto il 30%, al 29,3%.
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In precedenza l’accordo tra Azione e Partito Democratico aveva sancito la consegna di un discreto numero di seggi al partito di Calenda, con una distribuzione suddivisa rispettivamente al 70% e 30%. Il patto viene siglato il 2 agosto e con questo accordo il Pd, secondo i sondaggi YouTrend di allora, sarebbe arrivato al 22,8% dei voti. Il 6 agosto il segretario del Pd chiude le ultime intese con Verdi-Sinistra italiana e con Impegno civico, siglate in un due incontri al Nazareno, prima con con Fratoianni e Bonelli e poi con Luigi Di Maio e Bruno Tabacci. Manca però il sigillo definitivo di Calenda. Il leader di Azione chiude la comunicazione e prende tempo. Anche se la lettura dei pochi tweet di giornata è indicativa: «Si vince con una proposta credibile di Governo, molto chiara nel patto firmato con il Pd. Si perde se si aggiunge un patto contraddittorio rispetto al primo con gente che ha sfiduciato Draghi».
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Il 7 agosto arriva la decisione, annunciata stavolta in tv: «Non mi sento a mio agio con questo, non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica così ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza». Il “campo plurale” ha già chiuso. Dopo l’annuncio di Calenda, Enrico Letta ha reagito su Twitter scrivendo: «ho ascoltato Carlo Calenda. Mi pare da tutto quel che ha detto che l’unico alleato possibile per Calenda sia Calenda». La risposta del leader di Azione arriva a stretto giro: «no Enrico. In verità eri tu». Insomma, un vero e proprio caos dalle parti del centrosinistra.
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