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Burioni alla Prima della Scala: “Una vittoria contro il virus”. Le ultime parole famose…

Pubblicato il 10/12/2021 13:39

Con un po’ di ironia, verrebbe da dire “le ultime parole famose…”. Le dichiarazioni del virologo Roberto Burioni, uno dei protagonisti assoluti del piccolo schermo italiano in epoca Covid, portano inevitabilmente a sorridere con amarezza, nel sentirlo salutre la Prima della Scala a Milano così: “Oggi è una rinascita, una vittoria contro il virus”. Il tutto mentre diverse Regioni rischiano di trascorrere il Natale in zona gialla, qualcuna forse addirittura in arancione, con tanto di ritorno alle restrizioni. E proprio dalle parti del teatro milanese la preoccupazione è, in realtà, alta.

“Se la gente si vaccina c’è spazio per essere ottimisti, la mia presenza è segno di grande ottimismo” ha dichiarato Burioni al suo arrivo al teatro meneghino per assistere al Macbeth di Verdi. Come vi abbiamo raccontato sul Paragone, però, in queste ore alla Scala c’è forte preoccupazione per un’altra Prima, l’appuntamento con l’inaugurazione della stagione di ballo, messo improvvisamente a rischio dall’esplosione di un focolaio di Covid tra gli artisti che dovrebbero andare in scena.

L’appuntamento con “La Bayadère”, con coreografia di Rudolf Nureyev, ripresa da Florence Clerc e Manuel Legrins, e sotto la direzione di Kevin Rhodes, resta al momento fissato per il 15 dicembre. Ma le certezze sono poche, dopo la notizia di altri contagi. Nei giorni scorsi erano infatti risultati positivi al virus una danzatrice e due comparse, ma in queste ore la stessa sorte è toccata anche a un ballerino, un maitre e due bambini. Secondo il sindacato Cub, anche una parrucchiera sarebbe stata a sua volta contagiata.

In attesa di altri controlli sugli artisti, sono state così annullate le prove previste per la giornata del 9 dicembre, mentre quelle dell’11 dovrebbero regolarmente tenersi ma a porte chiuse, in assenza di pubblico. Sulle sorti dello spettacolo si deciderà comunque di qui a breve, una volta che il quadro sarà più chiaro. Parlare di vittoria sul virus, in un contesto del genere, suona forse un filino fuori luogo.

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