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Boss scarcerati, solo 55 su 256 tornano in cella

Pubblicato il 13/06/2020 11:26 - Aggiornato il 13/06/2020 11:28

Su 256 detenuti, ai quali era stata accordata la detenzione domiciliare durante l’esplosione del coronavirus, solo 55 sono ricondotti in carcere. Tra i detenuti tornati in cella vi è Franco Cataldo, uno dei carcerieri del piccolo Giuseppe Di Matteo, strangollato e sciolto nell’acido. Mentre tra chi rimane a godere dei domiciliari vi è Pasquale Zagaria, fratello del capoclan Michele.

Il decreto legge, approvato dal governo, ha ‘ripristinato le sorti’ di circa un quinto delle scarecerazioni dei boss e prevede l’obbligo per giudici e tribunali di sorveglianza di rivalutare periodicamente le condizioni sanitarie. Ciò ha suscitato la contestazione da parte dell’avvocatura, dei tribunali di Sassari e di Spoleto e del Csm, che sottolinea l’aumento del carico di lavoro per i magistrati e la diffcicoltà nell’attuare tale procedimento. Sono oggetto di discussione anche la limitazione alla libertà dell’autorità giudiziaria nel valutare le situazioni.

Il provvedimento stabilisce, infatti, che le rivalutazioni, effettuate sulla base del cambiamento dell’epidemia e della disponibilità delle strutture sanitarie più adeguate, siano “inizialmente dopo 15 giorni e poi ogni mese”. I tempi stabiliti e “la complessità degli accertamenti da svolgere, comportano un notevole aggravio per i magistrati. Il procedimento previsto, inoltre, non consentirebbe il diritto di difesa. Il rischio sarebbe quello di decidere senza un quadro clinico aggiornato, perchè le condizioni, dopo che il detenuto è stato dimesso dal carcere, sfuggono al monitoraggio dell’amministrazione penitenziaria e della magistratura di sorveglianza.

I termini per presentare reclamo contro il provedimento sui permessi premio, passano da 1 giorno a 15 giorni. Appena 24 ore non garantirebbero il diritto di difesa del detenuto e “rappresenterebbe un indebito ostacolo alla funzione rieducativa della pena, alla quale i permessi premio sono funzionali”.

Insomma, sembra proprio che la ‘pezza’ messa da Bonafede sia scarsamente efficace. A pasticcio si è aggiunto pasticcio. Nulla di nuovo sotto il sole di questo Governo…