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La balla dei contagi a Trieste per le proteste No Green Pass: i numeri ci dicono che non è vero

Pubblicato il 16/11/2021 12:23

Tra le follie che abbiamo letto e sentito in questi mesi di caccia alle streghe, con i non vaccinati additati come pericolosi untori da emarginare, ce n’è una particolarmente assurda: l’impennata improvvisa di contagi in Friuli Venezia Giulia sarebbe esclusivamente imputabile ai manifestati No Green Pass, che aveva trasformato il porto di Trieste nel simbolo di un’Italia che dice no alle restrizioni imposte dal governo Draghi. Accusa estesa successivamente anche ai no vax, in un’equa divisione di colpe. Le cose, ovviamente, non stanno così, ma la bizzarra teoria viene ripetuta in maniera talmente ossessiva che probabilmente qualcuno ha finito per crederci davvero.

Boom di contagi a Trieste per le proteste No Green Pass? Solo balle, ce lo dicono i numeri

Come rivelato da La Verità, infatti, il fenomeno registrato nella Regione ma di cui nessuno parla è l’aumento di positivi tra medici e infermieri: soltanto nelle ultime ore i casi accertati sono stati 379. In ambienti dove tutti, per lavorare, sono costretti all’inoculazione. Un dipendente dell’ospedale infantile Burlo Garofolo di Trieste ha confermato alla testata: “Dal 20 ottobre al 10 novembre su dieci casi positivi, nove riguardavano vaccinati”. La struttura ha così disposto tamponi “in forma obbligatoria” al personale, indipendentemente dal fatto che abbia ricevuto o meno le somministrazioni di farmaci anti-Covid.

“Purtroppo – ha spiegato il dipendente dell’ospedale triestino a La Verità – da inizio estate non si fanno più sierologici, a mio avviso perché il calo degli anticorpi era così vistoso che le autorità avrebbero solo dovuto bloccare il Green pass, davanti a una forte perdita di immunità del personale”. La risposta immunitaria, stando a quanto testimoniato dal medico, “dopo 6 mesi si riduce a un quarto”, con il livello degli anticorpi che nel frattempo “diminuisce drammaticamente”.

La storia che a Trieste i contagi siano aumentati soltanto per colpa di qualche manifestazione No Green Pass, insomma, non sembra tornare. Anzi. C’è anche chi sostiene che la situazione non sia affatto allarmanete come vorrebbero far credere, così da giustificare restrizioni al diritto di scendere in piazza e protestare. Alle pagine de Il Piccolo, il docente di informazione medica Vincenzo Della Mea ha spiegato: “In Regione stiamo facendo tantissimi tamponi, è evidente che vengono portati alla luce molti più casi di contagio, anche asintomatici”.

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