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Bollette, l’Europa scarica l’Italia. Draghi frigna, ma Berlino lo ignora: “200 miliardi”. Cosa sta succedendo

Pubblicato il 30/09/2022 10:03

“L’Europa non può dividersi a seconda dei bilanci nazionali”. Persino Mario Draghi, alla fine, è rimasto spiazzato dalla mossa del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha annunciato a sorpresa un piano da 200 miliardi di euro per difendere l’economia di fronte alla crisi energetica e alle tante incertezze che l’inverno riserva alle famiglie. Praticamente, la stessa somma destinata all’Italia dal Recovery Fund. “Uno scudo protettivo”, come lo hanno definito a Berlino, che però il nostro Paese non potrà permettersi, visto che i nostri conti non consentono un intervento di simile portata. L’Ue, ancora una volta, si è quindi confermata un’unione di nome ma non certo di fatto.

“Ognun per sé, Dio per tutti” è il senso della scelta intrapresa dalla Germania. Tradotto: noi abbiamo un bilancio che ci consente manovre così onerose e le adotteremo, gli altri si arrangino con quel poco che possono fare. L’annuncio di Scholz, tra l’altro, è arrivato proprio mentre la Commissione Ue continuava a lavorare sull’ipotesi di un tetto al prezzo del gas proveniente dalla Russia. Draghi, amareggiato, avrebbe addirittura telefonato a Giorgia Meloni per sfogare la propria amarezza, confidandosi con la futura premier.

Come rivelato dalla Stampa, Draghi avrebbe detto in maniera esplicita, al telefono con la leader FdI: “Non ci si può muovere ognuno per conto proprio, senza tener conto che alcuni Paesi hanno margini di manovra minori di altri”. Il premier uscente ha poi rinnovato l’appello all’unità perduta tra gli stati europei, posizione che sarà ribadita nel prossimo Consiglio Ue dei ministri dell’energia: dalla crisi si esce soltanto tutti insieme. Linea subito fatta propria anche da Meloni: “Nessuno Stato può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo, in assenza di una strategia comune”.

L’asse Draghi-Meloni, già saldato durante la recente campagna elettorale, sta cercando di tirare il freno di un’Unione che ha però deragliato da tempo. A riprova, Berlino ha completamente ignorato gli appelli all’unità provenienti dall’Italia. Il copione, purtroppo, sembra quello di sempre: il nostro Paese sarà abbandonato a sé stesso, costretto a rimboccarsi le maniche e cavarsela da solo. Appena al di là dei confini, invece, gli aiuti arriveranno. E saranno imponenti.

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