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“L’Italia sta esportando gas”. Cingolani, la rivelazione choc che fa infuriare gli italiani: cosa non torna

Pubblicato il 03/10/2022 10:13 - Aggiornato il 04/10/2022 08:26

L’Italia sta esplodendo. Da Nord a sud i cittadini iniziano a riversarsi nelle strade per protestare contro il caro bollette. “Bisogna distinguere i timori economici-inflattivi per il costo dai timori sulle quantità di gas. In Italia in questo momento stiamo esportando. Oggi ci sono oltre 40 milioni di metri cubi di gas per gli stoccaggi e tra i 18 e i 20 milioni esportati”. Ha provato a rassicurare il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a “Mezz’Ora in+”. E quindi viene da chiedersi: è com’è possibile, allora, che le bollette sono alle stelle se addirittura esportiamo il gas? La dichiarazione del ministro si è trasformata in un pericolo boomerang che ha fatto subito porre più di un interrogativo. (Continua a leggere dopo la foto)

“Nelle prossime 48 ore mandiamo la nostra proposta” per ridurre il prezzo del gas e l’obiettivo comune è quello di arrivare al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo europei di Praga il 6 e 7 ottobre con “una decina di linee concordate”, ha detto ancora Cingolani. Ieri intanto Eni ha annunciato l’azzeramento delle forniture russe al Tarvisio. “L’ipotesi ragionevole – ha ribadito Cingolani – è quella di indicizzare il prezzo del gas agganciandolo a Borse un po’ più stabili” rispetto al Ttf, “che non ha nulla a che vedere con la situazione reale e con i meccanismi di domanda offerta”. (Continua a leggere dopo la foto)

“È il momento per un indice europeo che sia più veritiero”, ha aggiunto Cingolani, il quale si dice anche pronto a dialogare con il futuro governo, leggasi Giorgia Meloni, la quale, infatti, ha ribattuto su un concetto: “La priorità è fermare la speculazione sul gas. Continuare all’infinito a compensare il costo delle bollette regalando soldi a chi si sta arricchendo sulle spalle di cittadini e imprese sarebbe un errore”. Lo ha detto sabato nel suo discorso alla Coldiretti, dicendosi a sua volta già in contatto con Cingolani e Draghi su questo dossier. La leader di FdI è impegnata in questi giorni soprattutto a prepararsi per affrontare l’emergenza energetica che sta già mettendo il Paese in ginocchio. (Continua a leggere dopo la foto)

Come scrive il Corriere, è proprio l’esito del lavoro di Cingolani e Draghi che Meloni sta aspettando prima di mettere a punto le sue ricette, che potrebbero prevedere anche un quarto decreto aiuti se la situazione lo richiederà, con coperture ancora da studiare. Ma si sa già la direzione: no alle richieste leghiste di fare «come la Germania», perché appunto destinare miliardi per pagare le bollette gonfiate dalla speculazione sarebbe dannoso. Sì invece a fare di tutto per aumentare la produzione di energia, sia con i rigassificatori sia con sia con l’estrazione del gas. Quanto all’esportazione di cui parla Cingolani è mistero.

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