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“Attacchi con arma segreta ad alta energia contro gli americani”. Intelligence Russa nella bufera. Cosa è successo

Pubblicato il 01/04/2024 12:00 - Aggiornato il 01/04/2024 12:01

Ha portato a risultati sconcertanti l’inchiesta della testata specializzata in questioni legate alla Russia The Insider, in collaborazione con la trasmissione Tv 60Minutes e con il giornale tedesco Der Spiegel. Al termine di una lunga indagine, infatti, i media avrebbero scoperto la verità su un caso che aveva fatto scalpore in tutto il mondo. Ci riferiamo alla cosiddetta “Sindrome dell’Avana”. Una strana “patologia” che a Cuba, a partire dal 2016, ha colpito cittadini americani, personale della Casa Bianca, ufficiali della Cia, agenti dell’Fbi, ufficiali militari e le loro famiglie di stanza sull’isola caraibica. La sindrome causava effetti fisici gravi: mal di testa continuo, nausea, vertigini, percezioni uditive distorte, acufeni, insonnia e un deterioramento psichico e fisico che in alcuni casi ha condotto sino alla cecità o alla perdita dell’udito. (continua dopo la foto)

Ma la “sindrome” non si è limitata a colpire a Cuba. Dopo il 2016 casi simili si sono verificati un centinaio di volte, per esempio in Cina e addirittura a Washington. Fra le vittime anche diplomatici americani, spie, militari, professionisti e le loro famiglie. Ora l’emittente americana 60Minutes informa in un post su X che “per la prima volta, alcune fonti dicono di avere le prove del possibile coinvolgimento di un Paese ostile agli Stati Uniti in attacchi a funzionari governativi americani in una condizione nota come Sindrome dell’Avana”. Ma cosa avrebbero scoperto The Insider. 60Minutes e Der Spiegel? Che, secondo le informazioni raccolte, l’Unità Militare Russa GRU 29155 avrebbe utilizzato armi segrete a energia diretta per colpire il personale governativo degli Stati Uniti all’estero. (continua dopo la foto)

L’arma usata dai servizi Russi consisterebbe in “raggio ad alta energia di microonde e ultrasuoni” che verrebbe “sparato” su bersagli mirati. Sono più di mille i cittadini americani residenti all’estero che hanno denunciato di essere stati colpiti da questi attacchi. Le conseguenze erano descritte come “qualcosa che sembrava trapassare il loro cervello”. I servizi americani avevano negato l’uso di un’arma, sostenendo ipotesi improbabili come “l’isteria di massa in luoghi caotici come l’Avana”. Affermazioni che avevano lasciato sconcertate le vittime. “La maggior parte dei feriti”, ha specificato la trasmissione 60Minutes, “ha combattuto per l’America, spesso in segreto. E sono frustrati dal fatto che il Governo degli Stati Uniti dubiti pubblicamente che un avversario stia prendendo di mira gli americani”.

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