Terrore in Brasile. Migliaia di sostenitori dell’ex presidente del Bolsonaro hanno dato l’assalto ai palazzi delle massime istituzioni dello stato a Brasilia, la capitale dello Stato, in un’irruzione che ricorda quella di due anni fa al Capitol Hill di Washington da parte dei sostenitori di Donald Trump. Un attacco “vandalo e fascista” contro le istituzioni democratiche, ha subito detto il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, assicurando che i “terroristi” saranno “puniti in modo esemplare”. L’attacco è durato ore e si è concluso con l’intervento delle forze federali, dopo una riunione d’emergenza di Lula con il governo e dopo aver ordinato la chiusura del centro della capitale. Dopo aver valutato la possibilità di schierare “l’esercito per far sgomberare l’assedio”, la polizia – si legge sull’Ansa – sparando persino proiettili di gomma dagli elicotteri, dopo il controllo della Corte suprema, è riuscita a fatica a riguadagnare anche il terreno del Planalto, sede della presidenza, fino anche a quello del Congresso. (Continua a leggere dopo la foto)
Sono oltre 170 gli arresti. Ma la tensione in Brasile, dove i sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro, che non accettano la vittoria del neo presidente Lula, resta alle stelle. Secondo le prime stime sono stati almeno 15mila i supporter che ammantati dalla bandiera verde-oro, hanno partecipato alla Capitol Hill in salsa carioca, facendo rimbalzare immagini da girone dantesco sulle tv mondiali. Subito è intervenuto anche il presidente Usa, dicendo che “la violenza dei sostenitori dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è terribile”. In giornata la polizia ha usato i gas lacrimogeni per cercare di respingere migliaia di persone che sono tuttavia riuscite a sfondare i cordoni di sicurezza attorno al parlamento di Brasilia al termine di una manifestazione a sostegno dell’ex presidente. (Continua a leggere dopo il video)
In molti si sono arrampicati sull’edificio per occuparne il tetto e da lì si sono introdotti all’interno. A Palazzo Planalto, nel piazzale dove si trovano la sede della residenza presidenziale, il Parlamento brasiliano e della Corte suprema, sono “stati rotti vetri delle finestre”. Le forze di polizia, in assetto antisommossa, pronte a fare irruzione dentro il Parlamento occupato si sono mosse solo dopo che il neo presidente ha firmato il decreto mentre i funzionari del governo sono stati evacuati con mezzi aerei. “Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali”, ha scritto poi su Twitter l’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. E ancora: “Respingo le accuse, senza prove, attribuitemi dall’attuale capo dell’esecutivo del Brasile”.
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