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Ancora mascherine! Ecco i troppi luoghi in cui dovremo continuare ad usarle

Pubblicato il 20/04/2022 17:16

Ci siamo quasi. È già partito il conto alla rovescia per il termine secondo cui dovremmo liberarci delle tanto odiate mascherine. Dal 1 maggio, infatti, dovrebbe decadere (tra le altre cose) l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso. Peccato che, come spesso accade, le cose non siano proprio come ci sono state dipinte.
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Mascherine fino a giugno

È possibile, infatti, che i dispositivi di protezione individuale restino in auge ancora per almeno un mese, fino a giugno. Sicuramente questo avverrà per il trasporto pubblico e per i cinema, mentre sui luoghi di lavoro il Governo starebbe vagliando il da farsi: «Valutiamo giorno per giorno, settimana per settimana e tante di queste valutazioni vanno ancora misurate, ad esempio quella sulle mascherine al chiuso, che in questo momento sono obbligatorie e secondo me sono e restano un presidio molto molto importante». Queste le parole del sempiterno ministro della Salute, Roberto Speranza.
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Le parole del sottosegretario

Secondo il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, invece: «ci sono le condizioni per procedere col togliere le mascherine al chiuso» come misura obbligatoria, andando poi ad evidenziare che: «il decreto così come è scritto e così come lo stiamo convertendo alla Camera di fatto toglie l’obbligo delle mascherine al chiuso per tutti. In questi giorni, prima della scadenza del 30 aprile, si tratta di fare alcune riflessioni e valutare se mantenerle in alcuni luoghi al chiuso, come ad esempio il trasporto pubblico, dove certamente ci può essere una concentrazione di persone e dove forse può essere prudente mantenerle». La paura delle Istituzioni per gli assembramenti, dunque, non sembra affievolirsi.
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Alcuni chiarimenti

Nella confusione generale le domande sorgono spontanee. Cosa cambierà quindi dal 1 maggio in poi? Cerchiamo di fare chiarezza:

Ffp2 sui mezzi di trasporto
Si pensa ad una proroga dell’uso della mascherina Ffp2 sui mezzi di trasporto. Il Governo sembra essere intenzionato a mantenere l’obbligo sia sul trasporto pubblico locale (bus, tram e metropolitana), sia sui mezzi a lunga percorrenza (arei, treni, navi e traghetti).

Chirurgica in cinema, teatri e discoteche
Con un tasso di positività oltre il 15%, potrebbe restare l’obbligo di mascherina in molti luoghi al chiuso dove il distanziamento è non può essere garantito. Dunque dentro cinema, teatri, concerti e discoteche al chiuso potrebbe essere necessario continuare ad indossare la mascherina chirurgica.

Luoghi di lavoro
L’obbligo di mascherina al chiuso dovrebbe essere confermato fino a giugno nei luoghi di lavoro aperti al pubblico e negli uffici pubblici. Il Governo pensa all’ipotesi di una proroga dell’obbligo di indossare la mascherina chirurgica ove non sia possibile mantenere la distanza di un metro tra i lavoratori. Nel settore privato, invece, a decidere saranno le singole aziende che potrebbero persino scegliere di mantenere l’obbligo di indossare la FFp2 nei propri luoghi di lavoro.
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La scuola

Secondo l’ultimo decreto Covid, per quanto concerne la scuola, le mascherine dovrebbero essere obbligatorie fino alla fine dell’anno scolastico. Ma ci sono spaccature nel Governo in tal senso, con alcune pressioni che mirerebbero a seguire la strada intrapresa dalla maggior parte degli altri Paesi, ovvero l’eliminazione. Lo stesso sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha sottolineato: «Sarei per eliminarle soprattutto durante le ore di lezione, quando gli alunni sono seduti al loro posto e sono attivi i sistemi di areazione e garantito il ricambio d’aria e il distanziamento». Una posizione, la sua, che non ha trovato consenso tra i ministri interessati, quello della Salute, Roberto Speranza, e quello dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che premerebbe per il mantenimento delle misure restrittive fino a fine anno scolastico.
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Se pensavamo di liberarci finalmente di tutte le mascherine stoccate nelle tasche dei pantaloni e nei vani delle automobili, ecco che ci troviamo costretti a dover cambiare idea. L’Italia continua ad attestarsi tra i Paesi più ipocondriaci del mondo, rimanendo tra i pochi ad avere simili difficoltà per liberarsi di tali controverse regole.

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