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“Abbandonati e alla fame: andiamo dagli strozzini per pagare le bollette”. Il nuovo allarme sociale

Pubblicato il 21/09/2022 13:35

È allarma strozzini. Gli italiani sono in ginocchio. Le bollette sono alle stelle, l’inflazione morde sempre più, il carrello della spesa si svuota, così come il conto con i pochi risparmi, per chi ce li ha ancora. Repubblica racconta del caso Roma, dove gli abitanti della capitale soffocano nella morsa degli usurai. Ma il problema è trasversale, da nord a sud. Commercianti, artigiani, pensionati, famiglie monoreddito. Sono loro, abbandonati dallo Stato, coloro che non vedono altre vie d’uscite e si rivolgono agli strozzini. “Il 50 per cento degli utenti intercettati annualmente all’Ambulatorio antiusura della Confcommercio di Roma denunciano di non riuscire più a pagare le forniture – spiega il presidente Luigi Ciatti – è chiaro che rivolgendosi direttamente alla nostra struttura, si tratta di centinaia di persone a rischio usura”. (Continua a leggere dopo la foto)

Altro dato choc: “Quasi 25mila nuovi romani chiedono aiuto al banco alimentare, “non hanno bisogno di cibo – afferma Giuliano Visconti, il presidente del banco alimentare del Lazio – non hanno bisogno di cibo, ma di contributi per pagare le bollette”. I nuovi usurati sono il barista che ha resistito alla pandemia ma che negli ultimi due mesi si è visto recapitare 3mila euro di luce e gas (non più 1600), la madre separata con un mutuo e due figli a carico che si è rivolta a uno strozzino per un piccolo prestito da 2mila euro. La donna, una dipendente pubblica romana con uno stipendio da 1100 euro è stata intercettata dalla rete delle associazioni del Forum del terzo settore del Lazio. (Continua a leggere dopo la foto)

“La povertà aumenta vertiginosamente – denuncia la portavoce Francesca Danese – le mense sociali continuano ad accogliere sempre più persone costrette a scegliere se fare la spesa o pagare le bollette. L’aumento dei costi energetici rischia di far chiudere anche le 5.870 sedi aperte sul territorio dalle nostre 58 reti associative per aiutare le persone”. Da maggio poco meno di 25mila nuovi utenti, vale a dire un ulteriore 40 per cento rispetto ai 57mila romani già assistiti dalle 127 associazioni attive su Roma, bussano alla porta del Banco alimentare per chiedere un sostegno economico utile a pagare le utenze domestiche. “Queste 25mila persone – sottolinea Danese – sono tutte a rischio usura, urge un intervento del parlamento”. Su scala regionale il dato cresce fino a raggiungere le 120mila unità. (Continua a leggere dopo la foto)

“Per lo più – rileva Visconti – sono famiglie monoreddito, anziani con la pensione sociale che non riescono più a far fronte a cifre così alte”. Aumenti che secondo Confcommercio, entro la fine dell’anno, rischiano di far fallire tra le 8 e le 10mila attività economiche in città. E che paradossalmente, come denuncia Danese, mette in ginocchio le stesse associazioni che durante il Covid sono riuscite a evitare la strage sociale.

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