Gli aeroporti italiani hanno un’autonomia limitata. Se il governo non interverrà presto per dar loro una mano, si andrà presto incontro alla chiusura definitiva. Un allarme lanciato dal presidente di Assaeroporti Fabrizio Palenzona attraverso le pagine di Repubblica, dalle quali ha chiesto all’esecutivo giallorosso “un fondo di compensazione sulla falsariga di quello adottato in Germania”. In caso contrario, “saremo in grado di reggere soltanto fino alla fine dell’anno”.

“Il settore deve essere sostenuto ma occorre fare presto – ha spiegato Palenzona, chiedendo rapidità negli interventi a sostegno dei lavoratori – rischiamo di minare un asset strategico per il Paese. Oggi siamo un elemento centrale dell’economia ma domani non si potrà ricostruire tutto in un mese. E quindi chiediamo di prendere atto del fatto che c’è un sistema vitale, senza seguire i pregiudizi. La parola ‘concessionari’ oggi è criminalizzata dopo i fatti di Genova. Quello delle concessioni però è un sistema che esiste in tutto il mondo. E come in ogni situazione, ci sono concessionari buoni o meno. Ma il sistema resta efficiente e per quanto riguarda il settore aeroportuale funziona bene”.

“Abbiamo problemi molto seri da affrontare – ha spiegato Palenzona – in Italia occupiamo direttamente circa 150 mila addetti, ma ne muoviamo in totale 880 mila. Gli Stati fanno bene a sostenere i vettori, ma si rischia di sottovalutare il ruolo degli aeroporti. Anche se gli scali hanno una capacità di resistenza più alta, negli altri Paesi si è provveduto a offrire robusti sostegni finanziari. La Germania ha investito 1,3 miliardi con un metodo che funziona e su quella falsariga chiediamo la creazione di un fondo. Abbiamo bisogno di 1 miliardo e confido che il governo lo abbia finalmente capito”.

In caso contrario, il rischio è “l’isolamento del Paese. Abbiamo perso 1,5 miliardi tra settembre e marzo. Ecco perché serve un provvedimento rapido, altrimenti non si arriva alla fine dell’anno. La Nuova Alitalia? Giusto che un Paese di queste dimensioni abbia una compagnia di bandiera. Ma dobbiamo fare i conti con la realtà. In 20 anni ogni tentativo è stato fatto e poi buttato via. Solo grazie a un consolidamento europeo e a un’alleanza con Lufthansa vedo una possibile salvezza”.
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