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Abrignani (Cts): “Pronti alla terza dose”. Ecco quando scatterà il richiamo per tutti gli italiani

Pubblicato il 30/08/2021 13:22

L’immunologo Sergio Abrignani, componente del Cts (Comitato tecnico scientifico), intervistato dal Corriere della Sera lancia la terza dose di vaccino in Italia e cita l’esempio di Israele, dove in questi giorni hanno dato il via alla terza iniezioni anche ai 12enni. Dice Abrignani: “Finiamo di immunizzare entro ottobre l’80 per cento dei vaccinabili, dopodiché si penserà alla terza dose a fine anno o all’inizio del prossimo”. C’è anche la data, dunque, per il terzo richiamo agli italiani. Inizialmente ci avevano detto che sarebbe bastata una dose, poi due, ora tre e chissà se si arriverà persino a una quarta. (Continua a leggere dopo la foto)

“A distanza di mesi dalla somministrazione – spiega Abrignani – la protezione del vaccino diminuisce ma si mantiene comunque alta”. E parlando proprio di Israele aggiunge: “Si comincia a osservare che i vaccinati dopo 6-10 mesi si infettano più che dopo tre mesi, quando l’efficacia dei composti anti Covid è al 95 per cento. Successivamente si abbassa all’80-85% nella capacità di evitare forme gravi di malattia e infezione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Chi avrà la priorità per la terza dose? “I sanitari dovrebbero essere i primi e uso il condizionale – risponde Abrignani -. Assieme ai fragili, ai pazienti persone con deficit del sistema immunitario o in chemioterapia. Poi si passerà agli over 60”. L’immunologo prova anche a spiegare questi continui cambi di strategie e di tempistiche, ammettendo, di fatto, che è tutta un’improvvisazione: “Stiamo vivendo in diretta l’evoluzione di un virus che muta abbastanza e genera varianti. Siamo noi che inseguiamo lui”. (Continua a leggere dopo la foto)

E sulla durata del Green pass, la cui validità sarebbe prorogata da 9 a 12 mesi, conclude Abrignani: “Le persone vaccinate per prime a gennaio, i medici, a settembre ottobre saranno a 9 mesi dalla doppia dose e tecnicamente il loro green pass non sarebbe più valido, dunque è ragionevole prevedere una proroga a 12 mesi. La protezione del vaccino diminuisce ma si mantiene comunque alta”.

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